NOTA. Sulla questione “lupo” stiamo seguendo con interesse le attività dell’on. Germano Mattei, deputato di Montagna Viva (in particolare su Facebook). Ticinolive intende dedicare attenzione al tema.
* * *
E le autorità cantonali hanno le mani legate, la Convenzione di Berna e la Strategia Lupo Svizzera non lasciano grandi margini di manovra. Quindi, come dicevo, ora ci si trova in una situazione di stallo dove a soffrirne è l’agricoltura, che crea lavoro, che valorizza il nostro territorio. E il bestiame che viene privato della libertà per garantirgli la sopravvivenza.
Piena solidarietà agli agricoltori che svolgono un lavoro preziosissimo e la speranza che si possa un giorno modificare le leggi, così da poter risolvere queste situazioni in maniera più efficace e in tempi rapidi.
Jonathan Scolari, Sonogno
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Come nessun beneficio? Pecoroni sotto controllo lo chiama "nessun valore aggiunto"?
Se così fosse anche per buona parte dell' utenza bipede, il Cantone avrebbe più "vitalità" che opportunismo e, di conseguenza , una classe dirigente meno scialba e prona ai padroncini di turno
Sarà che con le pecore son cresciuto (anni 50 del secolo scorso)quando un gregge di centinaia di pecore incustodito in cima a una valle chiusa durante due mesi d’estate ritornava intero per la gioia di tutti, ma allora non si sentiva la mancanza del lupo. Ma i tempi cambiano,qualcuno (non chi é toccato direttamente dal problema )che le pecorelle le vede da lontano (o da vicino in un parco artificiale dove le può anche toccare )particolarmente sensibile agli equilibri ecologici, ha deciso che il vero problema é ristabilire l’ordine naturale dove la legge é quella del predatore.
Già. Allora stiliamo la graduatoria, attuale, dei principali predatori:
1.- Economia finanziarizzata
2.- Multinazionali e grossi cartelli economici
3.- Aziende medie e piccole
4.- Governi e relativi parlamenti
Come si può notare il lupo non compare se non nella fantasia snaturata dei contadini possidenti. Quelli del "roba mia, vientene con me" di verghiana memoria.