Il “ministro” dell’educazione propone oggi, dalle pagine della Regione, un’estensione dell’obbligo scolastico sino a 18 anni.
Noi ci limitiamo ad osservare che una riforma di tale portata – strutturale e finanziaria – lanciata in aria a poco più di tre mesi dalle elezioni cantonali suscita notevole perplessità. Non ha un che di estemporaneo?
I costi potrebbero essere ingenti e i risultati deludenti. Combattere il disorientamento e il disagio sociale dei giovani obbligandoli tutti a scuola? Per tre anni in più? Magari a una scuola non desiderata e mal sopportata?
Una ulteriore domanda, evidente. Quali cantoni svizzeri hanno un limite dell’obbligo scolastico fissato a 18 anni?
Sulla mossa di Bertoli sarebbe interessante conoscere l’opinione del PLR, il “partitone” che vuole recuperare il DECS, andato perso nel funesto 2011.
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Giusto dire che la proposta non deve scandalizzare. A 18 anni si ha la possibilità teorica di terminare un apprendistato, che oggi come oggi è veramente il minimo. Però, a non aver dubbi, ci si addentrerebbe in una selva di interrogativi. 1) Perché GE + TI sono giunti a questo punto, e non p. es. ZH, AG e LU, per dire solo di alcuni? 2) Che far fare durante il curricolo elementare e medio per non trovarsi in certe situazioni di emergenza e di precarietà formativa e occupazionale? 3) È poi vero che proprio nessuno di questa evoluzione (ritardo, abbandono scolastico...) non abbia parlato prima? 4) Se ne parlerà ancora (se tutto il resto va bene) dopo il 7 aprile?