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La Lista Unica, il Tribuno miliardario e le manie del Gas

Il GAS è un portale interessante, ma ha anche i suoi limiti. L’odio per Lorenzo Quadri (e la Lega) lo acceca, ne parla in continuazione, maniacalmente. Alla fine conferisce al “biondino” un’importanza e una visibilità superiore a quella di Trump.

Sulla (rilevante) faccenda della Lista Unica scrivono:

“A inizio dicembre sembrava che si sarebbe arrivati alle elezioni con un nulla di fatto. Quelli dell’UDC, stufi di portare acqua nelle orecchie per la Lega, avevano chiesto, in cambio dell’alleanza, due rappresentanti nella lista del Consiglio di Stato.

Niet, nulla da fare. 20minuti però aveva scritto un articolo, poco dopo, in cui si parlava di un’intromissione del  tribuno miliardario Blocher nella questione. Diciamolo fuori dai denti, se c’è qualcuno che muove i fili a livello federale è lui, anche perché a Berna, la Lega dei Ticinesi conta come il partito delle cravatte. Scriveva ra l’altro 20minuti:

“…tanto che il tribuno zurighese, e sono più che voci, si sarebbe mosso per resuscitare il patto, che era stato praticamente formalizzato in vista delle cantonali di aprile e delle federali dell’autunno 2019. (…) La novità, che potrebbe rimescolare le carte, è rappresentata dalla discesa in campo di Blocher. Non per richiamare i suoi al tavolo (che del resto all’accordo erano pronti), ma per convincere i leghisti a cambiare idea…”

* * *

Ora, che il Tribuno abbia avuto da dire la sua è più che probabile. Non è forse un atto politico perfettamente lecito? Oltre tutto  è notorio e saldo il suo filo diretto con una “colonnella” leghista che si mette poco in mostra ma assume un ruolo decisionale sempre più determinante.

Perché non scrivere le cose più ovvie? Perché sono troppo banali?

  • L’accordo è vantaggioso per la Lega. Pare che Oskar, messaggero degli Dei (o del Dio?) abbia detto pari pari (lui parla anche italiano): “Se per disgrazia il seggio andasse perso magari per cento schede, come vi sentireste? Tranquilli? Di buon umore?”. A questo punto si è convinto anche Zali (che era, lo sappiamo da fonte certa, nettamente contrario). Il perché è misterioso, visto che la Lista Unica tutela, anche, la sua posizione.
  • Due posti in lista per la piccola UDC (propaggine ticinese del maggior partito svizzero)! È realmente una tragedia greca? Patetico. Saranno eletti Gobbi e Zali; Caverzasio, Marchesi e Roberta Soldati avranno occasione di mettersi in luce nel modo che più loro aggrada. Forse era necessaria una vetrinetta illuminata per un quarto leghista? Chi aspirava?
  • Anche la soluzione concordata per gli Stati è giusta ed equilibrata. Uno e uno, e poi vinca il migliore. Una candidatura unica Chiesa non poteva essere facilmente accettata. Se (poniamo, non è impossibile) il democentrista avesse conquistato l’elezione, il danno d’immagine per il partito più grande sarebbe stato notevole. L’ho detto a Chiesa, che mi ha dato ragione. I due partiti sono da un lato “fratelli” ma dall’altro rivali.
Relatore

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