Il 7 ottobre dell’anno scorso un agente della polizia uccise un rifugiato 38enne dello Sri Lanka, durante un’operazione dentro un edificio privato che ospita alcuni asilanti. Oggi il procuratore pubblico Moreno Capella ha chiuse l’inchiesta scagionando l’agente coinvolto. Le indagini si concluderanno con un decreto d’abbandono. È stato deciso infatti che l’uomo ha agito in maniera proporzionale alle circostanze come era già stato anticipato fin dall’inizio.
Secondo la ricostruzione, gli agenti si erano fatti accompagnare dentro la struttura da due richiedenti l’asilo per sedare una violenta lite. Un terzo rifugiato sarebbe uscito improvvisamente sul pianerottolo armato di due coltelli e aveva assalito i due accompagnatori degli agenti. L’agente imputato, che si trovava ancora sui gradini, aveva intimato all’uomo di fermarsi ben due volte ma dato che non si fermava aveva reagito sparando all’assalitore tre volte, ai fianchi e al petto, ferendolo gravemente. Nonostante i soccorsi fossero arrivati immediatamente non hanno potuto fare altro che constatare la morte della vittima.
In un comunicato il Ministero pubblico ha reso noto oggi che le parti coinvolte sono stati informate ieri della chiusure dell’istruzione penale. È stato fissato inoltre un termine di qualche settimana durante il quale sia l’imputato che l’accusatore privato avranno la possibilità di presentare eventuali istanze probatorie.
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