Le grandi passioni surrealiste nei sogni del personaggio italiano di Valentina
Non arriva quindi certo inaspettato nè la mostra a lei dedicata nella città italiana di Bassano del Grappa nè il nuovo libro, appena uscito a tiratura limitata e pubblicato evidentemente non tanto per rendere esplicitamente omaggio al disegnatore, ma proprio a quella prima edizione della graphic novel (datata 1978), che vide per la prima volta protagonista Valentina in quanto tale.
Mostra a cura dell’ Archivio Crepax in cui la Valentina, è la donna di “una” vita, ma al tempo stesso, una come tante, in uno spaccato di un’epoca che fondamentalmente, non esiste più ma che ha segnato il passaggio di intere generazioni per i sogni che ha generato. Come recita il comunicato stampa “Chiara Casarin, direttore dei Musei Civici di Bassano del Grappa, e Giovanni Cunico, Assessore alla Cultura del Comune, spiegano il perché di questa mostra bassanese:
“Valentina è una delle icone femminili più affascinanti della storia del fumetto italiano. Il suo creatore, Guido Crepax, sarebbe stato il più ambito ospite nella nostra commissione per la Biennale di Incisione e Grafica Contemporanea che si terrà nella primavera del 2019 che questa mostra vuole anticipare nella stessa sede (la Galleria Civica dei Musei di Bassano del Grappa) e con un omaggio, una dedica al grande autore internazionalmente ammirato. Il progetto espositivo è stato concepito dai tre figli di Crepax ad hoc per questa occasione e si conferma come momento di produzione culturale rivolta al pubblico più ampio e vede il suo focus nel lavoro di un artista contemporaneo volto alla valorizzazione delle tradizioni e del genius loci a partire dalle collezioni dei Remondini, con le loro stampi popolari, per arrivare alla sesta Biennale che ormai è un appuntamento consolidato della città sul Brenta”.
Non stupisce quindi, sfogliandolo, scoprire che quella prima edizione era stata introdotta da un testo di Gillo Dorfles, e che anche in questa limited edition viene riportato integralmente. Concludendo quindi, ben oltre le 216 pagine dell’opera , che sono state stampate su preziosa carta avorio, è il fatto che il volume sia tirato in sole 300 copie e diviso in tre varianti caratterizzate, ognuna, da una serigrafia autenticata a colpire. Il formato scelto della scatola a pozzetto, interamente rivestita in tela evoca quindi una certa preziosità dell’oggetto , cosa che rimanda poi anche ad ogni singola serigrafia, che è inserita in una cartella rivestita in tela posta sopra il volume. Insomma, Valentina oltre Valentina. Per ricordare una volta di più e qualora ce ne fosse bisogno, che i sogni sono preziosi come scrigni, ricchi sicuramente di quella passione (surrealista?) che è il mondo dell’eros di Crepax e di una intera generazione che non aveva avuto bisogno di imparare (si imparare) a sognare.
Cristina T. Chiochia
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