Toccherà al re, Filippo VI, guidare ora le manovre per formare il governo del suo paese, la Spagna.
Il sistema elettorale ha punito la frammentazione dei partiti, sia di destra che di sinistra: la destra, divisa tra Popolari, Ciudadanos (centristi) , e Vox (antisistema) si avvicina ai due partiti di sinistra, il Psoe che con Sanchez ha risvegliato il “terrore franchista” togliendo i voti alla destra, e il Podemos, di Iglesias, che è andato sì bene, ma non benissimo. niente seggi abbastanza per una maggioranza.
Il re, per Costituzione, ha solo un ruolo: quello rappresentativo. Tuttavia potrebbe entrare in gioco per fare pressione affinché il governo si formi.
I socialisti sono dunque in testa, ma anche la destra di Vox entra in parlamento.
Quanto alla questione catalana, il governo era caduto proprio per l’esplosione della stessa, sotto Rajoy. Il suo acerrimo nemico, Carles Puigdemont, ha conquistato ben sette seggi. Tuttavia Carles Puigdemont è stato, nel frattempo, escluso dalle liste europee, proprio per opera del Partito Popolare e dei Ciudadanos, le due destre anti-Puigdemont.
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