Esclusa la pista del suicidio, la polizia tedesca indaga per omicidio: Walter Luebcke è stato assassinato con un colpo alla testa. Nel 2015 si scontrò con il partito di estrema destra Pegida per porsi in difesa dei migranti, per i quali Walter si era battuto per farli giungere nel copioso numero di 750 mila, e dislocarli in tutta la Germania.
Note pertanto le sue accese diatribe con l’estrema destra sui temi di accoglienza, Luebcke amministrava da oltre dieci anni per conto della Cdu il distretto di Kassel; è stato trovato senza vita, con un colpo da piccolo calibro alla testa a distanza ravvicinata, nella sua terrazza in Assia, Wolfhagen.
Non solo diatribe, infatti Luebcke aveva ricevuto minacce di morte dall’estrema destra tedesca, dopo che in una riunione in Assia sulla dislocazione dei rifugiati si era appellato al Vangelo, ribadendo che i valori cristiani prevedono l’accoglienza, riunione nella quale era stato duramente contestato, mentr’egli alla fine aveva concluso “chi non condivide questi valori può lasciare questo paese in ogni momento, se non è d’accordo. Questa è la libertà d’ogni tedesco”.
Luebcke Aveva 65 anni, ed è stato trovato poco dopo la mezzanotte, senza vita, dai suoi famigliari. Secondo gli inquirenti il movente potrebbe essere proprio politico, pur non avendone ancora nessuna prova. Tuttavia è stata scartata l’ipotesi del suicidio, sin da subito.
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