20091101 - ROMA - CRO : CARCERI: SUICIDIO BLEFARI, IMPICCATA IERI SERA CON LENZUOLA. Un interno del carcere di Rebibbia, a Roma, in un'immagine d'archivio. La neo brigatista Diana Blefari Melazzi, condannata all'ergastolo per l'omicidio del giuslavorista Marco Biagi, si e' impiccata ieri sera, attorno alle 22:30, utilizzando lenzuola tagliate e annodate. La donna - secondo quanto si e' appreso - era in cella da sola, detenuta nel reparto isolamento del carcere Rebibbia femminile. Ad accorgersi quasi subito dell'accaduto sono stati gli agenti di polizia penitenziaria che - si e' inoltre appreso - avrebbero sciolto con difficolta' i nodi delle lenzuola con cui la neo brigatista si e' impiccata in cella e avrebbero provato a rianimarla senza pero' riuscirvi. ANSA / ALESSANDRO DI MEO / ARCHIVIO / PAL
Un sondaggio scioccante svolto dall’istituto demoscopico indipendente Levada Center ha fatto luce su un fatto preoccupante: un cittadino russo su 10 afferma di aver subito torture dagli agenti di polizia. I tre quarti di coloro che hanno affermato che la violenza su di loro è stata usata per intimidire ed umiliare. La metà ha ha detto che le forze dell’ordine hanno usato la tortura per estorcere confessioni e un terzo dei partecipanti ha dichiarato che la violenza è stata applicata come punizione.
I risultati quindi mettono in luce “prove spaventose che le forze dell’ordine usano la violenza contro i detenuti e la usano spesso”. I soggetti maggiormente colpiti sono persone LGBT, Testimoni di Geova e carcerati. Alla luce di questi fatti già emersi negli scorsi anni le Nazioni Unite avevano intimato a Mosca di fermare le torture dei detenuti e perseguire chiunque le attuasse.
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha sottolineato che i risultati dei sondaggi andrebbero analizzati. Come sostegno della sua tesi, durante il briefing giornaliero con la stampa ha chiesto se qualcuno dei presti fosse stato torturato: “Circa 30 persone partecipano alla nostra teleconferenza: qualcuno di voi è stato torturato dalle forze dell’ordine? Per favore, identificatevi. C’è qualcuno che vuole parlare? No. Quindi, è necessaria un’analisi approfondita”. Ha inoltre aggiunto: “Quello che voglio dire è che il sondaggio deve essere analizzato con molta attenzione: quale è la procedura di campionamento ed esattamente quale domanda è stata posta? Per usare il linguaggio dei sociologi: quali metodi sono stati utilizzati?”.
Secondo il giornale The Moscow Times, il 60 percento degli intervistati ha dichiarato che si oppone alla tortura in tutti i casi, il 30 percento si è detto favorevole alla pratica in casi rari e allo stesso tempo il 40 percento ha dichiarato che secondo loro fermare le torture renderebbe più complesso alle forze dell’ordine trovare i criminali. “Risultati spiacevolmente sorprendenti” ha commentato l’avvocato dell’ONG Dmitry Kozakov.
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