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“Dopo Greta, venne il tempo di Carola”. L’opinione di Diego Fusaro

In questi esagitati giorni in cui il ministro della Repubblica Matteo Salvini (nonché vice premier, nella sostanza il capo del governo italiano) sembra essere divenuto l’Anticristo, siamo andati a ricercare l’opinione del filosofo Diego Fusaro.

Non già perché sia l’unica opinione legittima sul tema, ma per controbilanciare il diluvio “buonista” che su di noi si abbatte giorno dopo giorno, ora dopo ora, intriso di veleno contro chiunque (per sua sfortuna) “buonista” non sia.

* * *

DIEGO FUSARO SU CAROLA  “Sono un’ambientalista convinta, atea e cittadina europea. Giro il mondo da quando ho 23 anni. Non mi sento particolarmente tedesca, sto in Germania appena un mese all’anno. Siamo cresciuti con l’Unione europea e troppo spesso dimentichiamo quanto sia importante questa istituzione. Dovrebbe essere ancora più integrata così gli Stati sarebbero costretti ad accettare la redistribuzione dei richiedenti asilo invece di fare balletti ridicoli”. (Carola Rackete, intervista a “La Repubblica”).

Ecco alcuni punti dell’agenda del padronato cosmopolitico espressi chiaramente da Carola:

1) Ambientalismo senza lotta di classe e senza mai nemmeno menzionare il rapporto di forza capitalistico

2) Ateismo coessenziale al nichilismo della forma merce e all’unica religione consentita, il libero mercato

3) cittadinanza europea e rifiuto della vecchia cittadinanza nazionale (tedesca, in questo caso)

4) elogio della UE con parole neoservili e ovviamente prive di fondamento

5) invocazione di una potenza repressiva della UE, che dovrebbe “costringere ad accettare” (sic!) i migranti dall’Africa voluti dal padronato a vantaggio del padronato.

Ora capite perché costei la fa franca ed è la ribelle ideale dei padroni, che la adorano?

Relatore

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  • Mi permetto anche di aggingere che la signora "bianca, tedesca, nata in
    un Paese ricco e con il passaporto giusto" nemmeno si rende conto che la
    ricchezza del suo paese d'origine (di cui lei gode!) non è caduta dal
    celo ma ha origine soprattutto nel duro lavoro di numerosi ingegneri e
    operai che mandano avanti l'industria tedesca.

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