Una scelta politicamente irresponsabile. Un progetto combinato con presunte e imprecisate misure sociali. Misure inserite nel pacchetto con l’unico obiettivo di disorientare le persone perché queste risorse andrebbero investite a prescindere, per rispondere ai bisogni della popolazione. Legarle a nuovi sgravi fiscali rappresenta un ignobile ricatto!
Il palazzo insiste pertanto nel proporre politiche che aumentano le diseguaglianze e contribuiscono a far crescere il tasso di povertà relativa che in Ticino è già esploso. Ma la popolazione ha bisogno di ben altre politiche. Il Cantone dovrebbe investire risorse per contrastare la precarietà che sta dilagando nel nostro mercato del lavoro, aumentare sensibilmente gli investimenti nella ricerca oggi nettamente inferiori rispetto ad altri cantoni, per evitare che i nostri giovani debbano emigrare oltre Gottardo, e battersi contro l’esplosione dei costi della salute.
E andrebbe urgentemente definito un piano complessivo di misure per contrastare quella che si configura sempre più come una grave crisi sociale e ambientale.
Inefficace e con effetti oltremodo marginali anche lo sconto fiscale del 4% a favore delle persone fisiche. L’impatto annuo di questo sconto per una famiglia del ceto medio con due figli che presenta un reddito imponibile di 70’000 franchi equivale al costo di una serata in pizzeria. La stessa famiglia del ceto medio paga oltre 13’000 franchi all’anno di premi di cassa malati. Una situazione oramai fuori controllo che la politica non vuole affrontare. Ecco dove bisognerebbe intervenire.
E invece i paladini dell’ortodossia liberista, gli stessi che stanno preparando l’assalto ai diritti pensionistici, propongono nuovi insensati e dannosi sgravi fiscali che favoriscono i super ricchi e le grandi società che registrano utili ma che per le persone comuni valgono quanto una pizza, una pizza dal gusto decisamente amaro.
Prepariamoci senza esitazioni al referendum e a respingere in votazione popolare un progetto che avrebbe pesanti conseguenze per la popolazione ticinese.
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