Ancora non mi è chiaro quale sia di preciso il rapporto amore-odio degli Americani nei confronti di Venezia. Spider-Man Far From Home, fresco di uscita, ha come protagonista il 23enne Tom Holland, nella vita attore e ballerino, che dà il volto all’eroe, nel film un liceale 16enne del New Jersey in gita con la sua classe in Europa. Prima tappa, Venezia, presentata catastroficamente: l’hotel è allagato, coi muri scrostati e l’impietosa frase della ragazza di cui l’uomo ragno è innamorato è “la parola boh è la cosa migliore che gli italiani abbiano inventato, dopo il caffé espresso, ovviamente. ” Tombola! Tra luoghi comuni e deliranti scenari d’arretratezza. Eppure le riprese in Piazza San Marco, sotto il ponte di Rialto e a San Zaccaria sono bellissime, salvo per l’amaro in bocca che lascia la sconvolgente (e ben fatta) scena in cui l’amico ambiguo di Spider-Man, Misterio, combatte con un enorme mostro d’atmosfera che distrugge ogni cosa di Venezia. Avete capito bene: dal Ponte di Rialto, a San Zaccaria, e poco ci manca al Palazzo Ducale.
La scena si sposta a Praga, (descritta, al contrario, come lussuossissima…) e nelle Alpi Orientali Austriache (che in realtà, sul set, sono Cortina!). Niente Parigi, solo Londra, in una semi-distruzione finale di uno dei simboli della città e in una scena nella Torre di Londra.
A che pro tutte queste distruzioni? è centrale, nel momento del film, la scoperta da parte di Spider-Man del fatto che queste catastrofiche esplosioni di mostri non siano che proiezioni, illusorie. Emblematico che venga fatto dire, proprio all’illusionista negativo (non vi diciamo chi sia, caso mai voleste andare a vederlo) “esiste una sola verità” quando è lui stesso che, quella realtà, la rende illusoria, creando incubi, rimorsi, mostri, dai quali il povero Spider-Man deve fuggire, ritrovando se stesso e i suoi affetti.
Uno Spider-Man 16enne, innamorato, di MJ (nel film è la 22enne cantautrice Zendaya), che dà un briciolo di speranza: a quei 16enni che, nella realtà, si mostrano asettici, privi di sentimenti, e spesso violenti. Ecco, il messaggio positivo, in questo film, (forse il più “da ragazzi” tra tutti quelli prodotti dalla Marvel) io l’ho trovato.
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