Al Nazionale i seggi saranno assegnati con l’Hagenbach-Bischoff. Con un esempio vi spiego come funziona

Illustro il sistema Hagenbach-Bischoff  (detto “della miglior media”) applicandolo all’elezione al Consiglio di Stato 2011.

Voti di lista, determinanti per l’elezione, in % arrotondate:
Lega 29,8   PLR 25   PPD 19,8   PS 16,2
Quoziente: 16,6666…. (cioè 100/6)

Lega, PLR e PPD conseguono 1 seggio “pieno”. Il PS “aspetta”.

Secondo giro. Le percentuali dei partiti che hanno già un seggio vengono divise per due (1+1): Lega 14,9   PLR 12,5   PPD 9,9   PS 16,2

Il PS conquista il quarto seggio.

Terzo e ultimo giro. 14,9 / 12,5 / 9,9 / 8,1 (anche la % PS viene divisa per due. La Lega conquista il quinto seggio.

Relatore

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  • Basterebbe una brevissima lista – ridotta all’essenziale – per definire con buona approssimazione i pesanti effetti collaterali neo-mercantili con i quali le nostre generazioni sono obbligatoriamente confrontate: una concorrenza predatoria tra uomini e contesti politici, una latente forma di darwinismo sociale, la destabilizzazione economica di intere aree geo-politiche con tanto di sostegno a dittature sanguinarie per trarne l’ovvio profitto con conseguente, inevitabile e tuttora ingestibile emigrazione di massa, il consumo sfrenato delle risorse, la pauperizzazione di uomini e cose resi inadatti alle nuove strategie liberiste, condizioni spesso funzionali al lavoro nero, alla manodopera gratuita, in un bricolage di schiavitù pronta all’uso; inoltre siamo esposti sempre più evidenti tentativi di corruzione della/nella politica degli Stati, la stessa linea politica ormai interamente determinata da organismi economici oligarchici indirizzati a un’evidente perdita di sovranità del cittadino. Tanto basta per giungere alla conclusione che il neoliberismo contemporaneo è, nella sua essenza più organica, politicamente… scorretto.

    Per proprietà transitiva e con altrettanta insolente determinazione si potrebbe quasi affermare che: approvando per principio il capitalismo contemporaneo, sarà poi difficile potersi definire, appunto, politicamente corretti. Il discrimine tra chi può fregiarsi del titolo di essere PC (Politicamente Corretto) e chi meno, si manifesta soprattutto nel grado di accettazione dei postulati connaturati all’economia capitalista contemporanea e non tanto in un’astratta, sterile, retorica predicazione quotidiana di libertà e di umanità.

    Ritorniamo, chiudendo queste minime considerazioni, all’elettorato e alle democratiche elezioni regionali. Ora si discute di centro. Il tema è di tendenza ed è orientato a sapere come occupare politicamente l’area di centro. Un dibattito fumoso. Direi perfino irritante. Qualche politico in carriera è nervosamente sensibile ad ogni critica sulla liceità di un – permettetemi – obsoleto discorso del… centro. A parte il fatto che il centro è determinabile, semmai, nelle scienze esatte, perché quello ideologico, ovviamente, ognuno pretende infine di indicarne arbitrariamente la posizione esatta, ciò che appare come un fatto squisitamente soggettivo: quindi operazione assurda la centratura del… centro politico. Infine mi chiedo cosa poi possa significare trovarsi al «centro» del disastro neoliberista contemporaneo che, come sappiamo, risulta essere … politicamente scorretto.

    la centratura del centro postrelativi.

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