Voti di lista, determinanti per l’elezione, in % arrotondate:
Lega 29,8 PLR 25 PPD 19,8 PS 16,2
Quoziente: 16,6666…. (cioè 100/6)
Lega, PLR e PPD conseguono 1 seggio “pieno”. Il PS “aspetta”.
Secondo giro. Le percentuali dei partiti che hanno già un seggio vengono divise per due (1+1): Lega 14,9 PLR 12,5 PPD 9,9 PS 16,2
Il PS conquista il quarto seggio.
Terzo e ultimo giro. 14,9 / 12,5 / 9,9 / 8,1 (anche la % PS viene divisa per due. La Lega conquista il quinto seggio.
In occasione delle festività tutti scambiamo auguri. Spesso formalità, abitudine. Ma, fortunatamente, c’è sempre una…
2017 Bel vernissage giovedì 8 giugno alla Absolute Art di Liliana Bressanelli. In evidenza l'artista cinese Wang Yigang, del quale…
LUDMILLA RADCHENKO & SIBERIAN SOUP FULLART Special Guest for YNot? Milano - Via Tortona, 32.…
La notte del 28 maggio fu celebrata nella basilica di Santa Sofia l'ultima messa cristiana,…
Ho finalmente visto Napoleon di Ridley Scott. Le scene delle battaglie di Austerliz, Borodino e…
Aveva settantacinque anni, quando vide la sua terra minacciata. Salì sulla galera "Capitana", accanto alla Real di…
This website uses cookies.
View Comments
Basterebbe una brevissima lista – ridotta all’essenziale – per definire con buona approssimazione i pesanti effetti collaterali neo-mercantili con i quali le nostre generazioni sono obbligatoriamente confrontate: una concorrenza predatoria tra uomini e contesti politici, una latente forma di darwinismo sociale, la destabilizzazione economica di intere aree geo-politiche con tanto di sostegno a dittature sanguinarie per trarne l’ovvio profitto con conseguente, inevitabile e tuttora ingestibile emigrazione di massa, il consumo sfrenato delle risorse, la pauperizzazione di uomini e cose resi inadatti alle nuove strategie liberiste, condizioni spesso funzionali al lavoro nero, alla manodopera gratuita, in un bricolage di schiavitù pronta all’uso; inoltre siamo esposti sempre più evidenti tentativi di corruzione della/nella politica degli Stati, la stessa linea politica ormai interamente determinata da organismi economici oligarchici indirizzati a un’evidente perdita di sovranità del cittadino. Tanto basta per giungere alla conclusione che il neoliberismo contemporaneo è, nella sua essenza più organica, politicamente… scorretto.
Per proprietà transitiva e con altrettanta insolente determinazione si potrebbe quasi affermare che: approvando per principio il capitalismo contemporaneo, sarà poi difficile potersi definire, appunto, politicamente corretti. Il discrimine tra chi può fregiarsi del titolo di essere PC (Politicamente Corretto) e chi meno, si manifesta soprattutto nel grado di accettazione dei postulati connaturati all’economia capitalista contemporanea e non tanto in un’astratta, sterile, retorica predicazione quotidiana di libertà e di umanità.
Ritorniamo, chiudendo queste minime considerazioni, all’elettorato e alle democratiche elezioni regionali. Ora si discute di centro. Il tema è di tendenza ed è orientato a sapere come occupare politicamente l’area di centro. Un dibattito fumoso. Direi perfino irritante. Qualche politico in carriera è nervosamente sensibile ad ogni critica sulla liceità di un – permettetemi – obsoleto discorso del… centro. A parte il fatto che il centro è determinabile, semmai, nelle scienze esatte, perché quello ideologico, ovviamente, ognuno pretende infine di indicarne arbitrariamente la posizione esatta, ciò che appare come un fatto squisitamente soggettivo: quindi operazione assurda la centratura del… centro politico. Infine mi chiedo cosa poi possa significare trovarsi al «centro» del disastro neoliberista contemporaneo che, come sappiamo, risulta essere … politicamente scorretto.
la centratura del centro postrelativi.