Manhattan, carcere. In attesa del processo, Jeffrey Epstein, travolto da gravissime accuse per abusi sessuali e traffico di minori, è stato trovato solo, senza sorveglianza, morto. Si sarebbe impiccato.
Dopo lo scorso 23 luglio, quando era stato trovato semi cosciente con ferite vistose al collo, era stato messo sotto sorveglianza, ma poi la mattina del 10 agosto è stato trovato solo, senza nessuno che lo sorvegliasse.
Nelle ultime ore erano state diffuse le carte che divulgavano le sue attività illegali, tra cui alcune “scabrose ed imbarazzanti abitudini sessuali, come orge con ragazze minorenni, organizzate nella sua lussuosissima tenuta di Manhattan, o a Hamptons, o l’uso di sex toys per ottenere “almeno” tre orgasmi al giorno. Si procurava le ragazze con un maggiordomo, che si occupava poi di ripulire ogni cosa, come se nulla fosse accaduto. Sarà vero? Saranno calunnie?
Centinaia di pagine hanno divulgato, poche ore prima del suicidio, le sue attività scabrose e orribili, complice la testimonianza, chiave, di una delle sue vittime, Virginia Robert Giuffee, che ha dichiarato di essere stata la sua schiava sessuale quando aveva appena 14 anni. Secondo la testimonianza della ragazza, lei sarebbe stata costretta ad avere rapporti anche con altri personaggi che gravitavano attorno alle amicizie di Epstein, quali Andrea duca di York, figlio della regina Elisabetta II.
Il suicidio di Epstein resta pertanto sospetto: sono in molti a chiedersi che cosa avrebbe potuto raccontare? Frequentò Clinton, Trump e Di Blasio; avrebbe forse confessato altri nomi di noti miliardari coinvolti nelle sue orge?
Suicidarsi, dice un giornale americano, in un carcere di Manhattan, non è poi così difficile, anzi, era prevedibile. Le condizioni, all’interno, sono disastrose.
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