Il plurilinguismo svizzero mette a dura prova l’UDC (titolo originale)
Naturalmente, nessuno pretende dai politici, neanche da quelli svizzeri, una perfetta conoscenza delle lingue, figuriamoci di quelle nazionali. E anche un partito patriottico come l’UDC scivola sulle plurime parlate che ci contraddistinguono da secoli ormai.
Come non sorridere, infatti, delle odierne dichiarazioni dell’esponente UDC ticinese Marco Chiesa che, a proposito delle poco simpatiche mele propagandistiche che hanno sollevato un polverone in patria, tuona “In verità non sono vermi, ma bruchi” a proposito degli animaletti-partiti che fuoriescono dalla mela rossocrociata.
In Romandia, regione che forse non è del tutto sconosciuta a Chiesa, e in francese, lingua che pure Chiesa si presume adoperi a volte, in Romandia, dicevamo, lo stesso identico slogan politico con la mela recita “Des vers pour notre pomme? Non merci”. Chi ha ragione, allora: l’italofono Chiesa o i vermi romandi?
Sergio Roic, scrittore
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Onestamente va detto che "bruco" in francese e nel senso afferente alle mele si dice "chenille". Questo lo dico non volendomi più interessare di politica degenerata.