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Australia: Chiesa risarcisce la vittima di un noto prete pedofilo

Risarcimento da record in Australia dove la Chiesa dovrà pagare l’equivalente di 620mila euro dopo aver raggiunto un accordo con il legale di una delle vittime del prete pedofilo più noto dell’Australia, Gerald Ridsale.

L’identità della vittima non è nota, si sa soltanto che all’epoca dei fatti, nel 1982, aveva 9 anni e ha subito una violenza sessuale da Ridsale che a quei tempi era il prete della chiesa St Colman, nella città di Mortlake. Nel 2018 la vittima ha denunciato per negligenza i vescovi che negli anni 80 erano a capo della diocesi di Ballarat e ora deceduti, James O’Collins e Ronald Mulkearns e l’attuale vescovo Paul Bird. Questo venerdì il suo legale ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con la Chiesa.

L’accordo in questione potrebbe costare alla Chiesa in tutto 3 milioni di dollari australiani, se si includono anche le spese legali ma la conseguenza più importante potrebbero essere le cause da parte delle vittime che arriveranno dopo lo storico risarcimento.  Uno degli avvocati della vittima, Judy Courtin, ha riferito che l’accordo è arrivato dopo un lungo periodo in cui la Chiesa aveva continuato a negare di essere a conoscenza dei reati commessi tra i quali lo stupro commesso ai danni dell’allora bambino di 9 anni all’interno di un confessionale. Poche settimane fa tuttavia i legali della Chiesa hanno accettato una dichiarazione di danni da parte della vittima ammettendo le proprie responsabilità davanti alla Corte Suprema. “Grazie all’impegno di Jcd (la vittima, ndr) siamo riusciti ad ottenere l’importante ammissione da parte della Chiesa” ha dichiarato al Guardian uno dei legali dell’uomo.

Gerald Ridsale si è macchiato di reati di pedofilia lungo un periodo di ben 30 anni e dal 1994 si trova in carcere dopo aver ammesso di aver molestato e aggredito sessualmente 65 minori negli anni 70 e 80. Si stima tuttavia che il reale numero di vittime arrivi a centinaia.

Judy Court ha riferito all’emittente televisiva ABC: “È passato soltanto poco più di un anno da quanto è stato reso possibile denunciare la Chiesa cattolica e portarla in tribunale. Le porte si stanno aprendo e dovrebbe farlo anche la Chiesa. Le vittime sono state messe a tacere per decenni. Gli ecclesiastici non sottostavano alle nostre leggi, ma ora finalmente le vittime hanno la loro opportunità di rivalsa”.

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