La centrale a carbone del PS: alla faccia della coerenza! (titolo originale)
Questo post – senza alcun dubbio impopolare – del municipale leghista è di stretta attualità e mi induce a una riflessione. Molto spesso l’autorità politica, di fronte a una richiesta perentoria, più o meno ragionevole, a una pressione imperativa e al limite ricattatoria – reagisce così: “lasciamo fare, cediamo, perché a opporsi si fa peggio“.
È l’astuzia del politico, che tuttavia, alla fine, mostra le sue gambe corte. Perché, visto che il sistema funziona così bene, le pretese tenderanno fatalmente ad accrescersi.
Una ulteriore astuzia sta nell’uso sapiente della lode. Chiamare (ad esempio) “meravigliosi” i ragazzi che si comportano da pecore. Non costa niente, e può dare un buon risultato.
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LORENZO QUADRI Tra gli oggetti all’ordine del giorno del consiglio comunale di Lugano di lunedì, c’è anche la richiesta di dichiarare l’emergenza climatica. Si tratta della penultima trattanda.
C’è da sperare che la maggioranza del CC rifiuterà di cedere all’isterismo ambientalista oggi “à la page”, che sta facendo sragionare troppi politicanti in campagna elettorale (vedi certe decisioni del Consiglio degli Stati).
E’ chiaro che il municipio, accettando l’inserimento della trattanda all’ordine del giorno, ha toppato alla grande. La discussione andava rimandata a novembre: anche il Gigi di Viganello ha infatti capito che si tratta di propaganda dei rossoverdi in vista delle elezioni di ottobre. Tanto più che non c’è alcuna urgenza.
Non a caso, ma tu guarda i casi della vita, la capogruppo PS ha chiesto di anticipare la trattanda ad inizio seduta, per poter così trasformare il consiglio comunale in un teatrino elettorale.
Ma forse i compagni luganesi hanno dimenticato un “piccolo” dettaglio: chi era, nel 2010 in Gran Consiglio, il co-relatore del Messaggio governativo a favore della partecipazione dell’Azienda elettrica ticinese nella centrale a carbone di Lünen? Risposta: nientepopodimenoché il presidente della sezione PS di Lugano Raoul Ghisletta. Ohibò, vuoi vedere che per i compagni il carbone di Lünen non inquina?
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