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“Il DECS modifica la griglia. Ma il coinvolgimento di studenti e docenti è insufficiente!” – Partito comunista

Le criticità della nuova griglia oraria liceale  (titolo originale)

INTERROGAZIONE

Lo scorso mese di maggio il Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport (DECS) ha presentato una riorganizzazione del piano settimanale del Liceo, la quale sta entrando ora sempre più nel vivo. La volontà del DECS è infatti quella di introdurre la nuova griglia oraria già a settembre 2020. Questa rapidità di applicazione, giustificata con la necessità di introdurre l’informatica come nuova materia già a partire dal prossimo settembre, ha portato però a diversi malumori, sia in ambito magistrale sia sul fronte studentesco.

Sia il Forum delle associazioni e organizzazioni degli insegnanti e della scuola sia il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) hanno infatti approvato delle risoluzioni, volte a protestare contro il mancato coinvolgimento dei due attori principali della scuola (ovvero studenti e docenti) nella discussione sulla riorganizzazione del piano settimanale liceale e, quindi, volte a richiedere la sospensione dell’introduzione della nuova griglia oraria.

Non ci sfuggono gli aspetti positivi quali, ad esempio, l’intento di limitare l’impatto del blocco scientifico. Tuttavia, per quanto riguarda la riorganizzazione stessa, essa comporta una serie di problemi, come il consistente aumento del numero di ore settimanali per determinati indirizzi, la rimessa in discussione del carattere propedeutico del primo anno di liceo e la conseguente specializzazione degli studi di maturità.

Data questa premessa e date le rivendicazioni del SISA contenute nella loro risoluzione sopra menzionata, chiediamo quanto segue al Consiglio di Stato:

  • Non si ritiene di essersi mossi con troppa fretta nella pianificazione della nuova griglia oraria, considerato che l’introduzione dell’informatica al liceo come nuova materia non è così impellente come il DECS vuole far credere, dal momento in cui la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) ha posto come termine ultimo l’anno scolastico 2022/2023?
  • Non si ritiene necessario sospendere l’introduzione del nuovo piano settimanale delle lezioni e aprire un vero e proprio dibattito pubblico relativo ad esso, coinvolgendo in modo diretto anche gli studenti e il corpo docenti e rendendo pubblica la relativa documentazione?
  • Non si ritiene utile rivalutare l’allocazione delle materie sull’arco del quadriennio e studiare delle differenti possibilità di riequilibrio fra i vari indirizzi di studio?
  • Non si ritiene necessario ripristinare il monte ore tagliato nel corso degli ultimi anni, così da poter aumentare l’offerta di lezioni di recupero e ripetizioni, garantendone allo stesso tempo l’omogeneità sul territorio cantonale?
  • Non si ritiene utile invertire la tendenza iniziata nel 2015 e, di conseguenza, ripristinare i fondi e le condizioni quadro necessarie per un aumento dei corsi facoltativi e complementari tagliati in precedenza?

Massimiliano Ay e Lea Ferrari, deputati del Partito Comunista

Relatore

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