Ticino

Viganello. Una morte violenta ai margini della società

Un fatto di sangue ha sconvolto Viganello nella notte il 17 dicembre scorso un bellinzonese 35enne è stato trovato morto, al secondo piano della Pensione La Santa. Picchiato a morte da due uomini finiti ora in manette. I due sono un 34enne austriaco residente a Lugano e un 43 ticinese residente a Mendrisio che per ora si è dichiarato estraneo ai fatti. Il 34 enne invece starebbe collaborando con le autorità per ricostruire l’accaduto. Da quello che traspare finora pare che l’omicidio sia avvenuto dopo un litigio violento tra gli uomini.

Tutti e tre abitavano nella pensione, che offre alloggio a inquilini difficili che nessun altro locatario vuole. Un esperto anonimo interpellato dal Corriere del Ticino ha dichiarato: “Lì dentro c’è una concentrazione di problematiche diverse costrette a convivere. Non c’è da stupirsi che si sia arrivati a un fatto del genere, la Pensione ha più volte denunciato la situazione. Tutti sapevano e a tutti ha sempre fatto comodo avere un posto dove sistemare queste persone”. La pensione in passato ha ospitato i richiedenti d’asilo ma il 15 gennaio prossimo chiuderà e l’edificio verrà abbattuto.

Da una prima ricostruzione pare che i tre avessero passato la serata insieme, lo rivela una foto postata su Facebook dalla vittima attorno alle 18, che lo ritraeva con uno degli uomini che poco più di un’ora dopo lo avrebbe ucciso. Non ci sarebbero testimoni dell’accaduto, l’assassinio si è compiuto al secondo piano della pensione. La gerente avrebbe consegnato tutti i filmati della video sorveglianza alle autorità.

La vittima era una persona abbastanza nota nel luganese e molti lo hanno descritto come “una persona bravissima e gentile con tutti”. Purtroppo nell’ultimo periodo era finito nel tunnel della droga. Il sospettato di origine austriaca invece è residente da molti anni in Ticino ed era già noto come un violento. I due avevano già avuto uno scontro nelle scorse settimane ma da allora la situazione sembrava essersi calmata.

L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni.

MK

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