Sudesh Amman, 19 anni, era già sotto sorveglianza attiva della polizia londinese, per propaganda di materiale terroristico, in materia islamica. Era stato imprigionato per tre anni ma aveva scontato solo la metà della pena, venendo rilasciato a gennaio.
La polizia della capitale britannica ha definito il suo gesto un “attacco terroristico di matrice islamica”, quando, attorno alle 14 di ieri pomeriggio, 2 febbraio, nella periferia sud di Londra, a Streatham, ha accoltellato i passanti, ferendone tre. Uno sarebbe in pericolo di vita.
Amman condivideva su Whatsapp le riviste di Al Qaeda, lodando l’Isis. La polizia è intervenuta immediatamente dopo il suo folle gesto, intimandogli di gettare a terra l’arma. All’ennesimo rifiuto da parte del terrorista, i poliziotti gli hanno sparato tre colpi da arma da fuoco, uccidendolo.
Ancora confusione riguardo l’arma utilizzata dal terrorista: alcuni testimoni parlano di un coltello acquistato sul posto, altri di un machete, altri ancora di una cintura esplosiva: quest’ultima testimonianza si è rivelata vera ma Scoltand Yard ha però ribadito che pur essendoci, la cintura esplosiva era finta.
Il premier Boris Johnson si è detto pronto a misure restrittive e severe per i sospettati e per i condannati di terrorismo, ringraziando gli agenti di polizia e dicendosi vicino alle vittime dell’attentato.
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