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In ricordo di Claudio Antonietti – di Sara Beretta Piccoli

Se penso a Parigi, mi appare simbolicamente la torre Eiffel. Se penso a New York, mi appare la statua della libertà. Se penso al Cairo, le piramidi si ergono maestose…

Se penso a Lugano, se penso al quartiere (prima comune) in cui sono cresciuta, se penso a Pregassona, penso allo storico parco e villa Viarnetto con il suo maestoso portale.

L’antica Villa Viarnetto, riforniva fino al 1911 tutti i dintorni di frutta e verdura, come pure di latte e carne.

Negli anni quaranta la grande proprietà con l’antica villa fu venduta alla famiglia del dr. Heberlein; il terreno divenne un curatissimo vigneto modello, grazie anche alla dedizione e alle cure dell’enologo sig. Wibmer e signora e a operai esperti. Si produceva un Merlot molto quotato con marchio Viti. Negli anni ’50 la villa era abitata regolarmente dalla famiglia Heberlein; ai piani superiori ricordiamo la baronessa von Schön e la signora Hahn.

C’erano  un parco con belvedere, un cancello con portale che dava sulla Cantonale (per anni ridotto a un groviglio incolto), un viale che conduceva alla villa, ben tenuta, con fiori, alti fusti, magnolie giganti e il boschetto di abeti popolato da cerbiatti e i daini. Ricordiamo pure delle gallerie di tufo, che erano la gioia dei ragazzi per giocare a nascondino.

Poi il dr. Heberlein cedette parzialmente la proprietà al comune di Pregassona. Verso il nucleo di Sala  furono costruiti gli uffici municipali, le scuole elementari con palestra e spazi sportivi. L’ex cantina, che poi diventò anche fabbrica di tappeti, accolse il circolo anziani di Pregassona con sotto la biblioteca dei ragazzi. Il comune di Pregassona creò una nuova entrata da via Guioni, dove anni fa passava il tram blu della Lugano-Cadro-Dino, e offrì alla popolazione un bellissimo parco giochi curato e apprezzato. Il vigneto fu distrutto e i vasti spazi diventarono prati verdi dove passano varie volte all’anno greggi di pecore, per la gioia dei bambini. Sui tetti della villa chiusa e abbandonata senza un guardiano, a volte si possono scorgere i pompieri che si esercitano. La villa è stata  presa d’assalto più volte dai soliti vandali ignoti che hanno scarabocchiato l’esterno con graffiti. Nel 1995 fu firmata una petizione per il restauro della villa, inoltrata all’allora comune di Pregassona, che rimase lettera morta.

Anche per il portale, che rimase incolto, forse dai tempi in cui frequentavo le elementari a Probello (oltre 40 anni fa), l’edera, le erbacce e le piante lo avevano ormai circondato e stavano per distruggerlo definitivamente!

Poi finalmente, sotto l’impulso di un quartiere vivo, ci siamo incontrati con una merenda davanti alla villa, con l’erede Heberlein, e la cara Elena Sopranzi, e abbiamo deciso di manifestare simbolicamente con forbici e seghetti, dirigendoci verso il portale, per liberarlo virtualmente …

Alcune settimane dopo, finalmente siamo riusciti a “sbloccare” le questioni giuridico-legali (tra Municipio e privati) e tre prodi eroi (*) (come li ho soprannominati io) si sono messi all’opera per liberare l’importante costruzione! Tra di loro, a dirigere i lavori, il più “giovane”, (classe 1939), Claudio Antonietti, che in un pomeriggio di sole, tra attrezzi, scale e un bicchiere di vino, ma soprattutto con tanta energia ed un sorriso instancabile, si sono messi all’opera. Abbiamo gioito insieme nel rivedere lo splendore di un portale datato 1919, un po’ come quando si scopre un tesoro, e in quel simbolo, maestoso ho rivisto la mia infanzia, la mia esistenza, con quell’idea di libertà, e di essere riusciti insieme a fare qualcosa, non solo per noi ma per tutto un quartiere.

Con te se ne va un pezzo di storia del nostro comune…

Ecco Claudio ti voglio ricordare così: un uomo forte e dolce, un marito devoto, un amico su cui contare e che lasci questo portale intatto a futura memoria.

Ora, la gente che passa, può di nuovo osservare con grande piacere e meraviglia uno splendido monumento che non aveva mai potuto ammirare prima!

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)

…e grazie per avermi permesso di percorrere anche un solo breve tratto di questa preziosa vita con te!

Sara Beretta Piccoli

* * *

(*) Giuliano Moretti 29 aprile1930

Mario Cecchin 2 ottobre 1935

Claudio Antonietti 30 giugno 1939 – 4 febbraio 2020

Relatore

View Comments

  • Comunque questa cosa di Sara Beretta Piccoli è stata un po' "messa via senza prete".
    Voglio dire: sicuramente la sua esclusione è stato un duro colpo per lei e la rivale Nadia Ghisolfi non si è proprio comportata simpaticamente (d'altronde simpatica non lo è mai stata, direbbero i maligni).
    Però dopotutto c'è stata un'assemblea, regolarmente convocata, che ha espresso secondo le procedure decise dal partito e con un voto democratico le sue chiare preferenze.
    E Sara Beretta Piccoli, come per ripicca, il giorno dopo era già a parlare con esponenti di altri partiti (più di uno peraltro, dimostrazione di serietà e profondi ideali) e una settimana dopo era candidata a esecutivo e legislativo sulla lista di un altro movimento.
    In altri tempi gliene sarebbero state dette di cotte e di crude. Invece questa volta ho sentito parlare solo di "caos nel ppd", ma nessuno che abbia osato criticare SBP. Bah.

    • 1) Come ho già scritto (ma quel che scrivo non è il Vangelo) la lettura corretta della vicenda NON è "Ghisolfi ha escluso Beretta Piccoli".

      2) "Non mi volete, mi avete cacciata, e io me ne vado da un'altra parte". Si può, tutto sommato, comprendere.

      3) SBP, subentrante in municipio ed ex granconsigliera (ha perso il seggio quando l'ha perso... il partito), non è normale che in una votazione del genere arrivi settima su sette (e, pare, con distacco; ma i numeri non sono stati rivelati).

      Sussiste un ragionevole sospetto che la sua esclusione sia stata programmata.

      • Per carità, di Vangeli (ufficiali) ce ne sono solo 4. I nostri sono solo commenti, e i tuoi sono sicuramente meglio documentati dei miei.

        Dire che Ghisolfi non ha escluso Beretta Piccoli... insomma. La lista era bell'e che pronta, chi ha bombradato l'UP a mezzo stampa causando quella (legittima per carità) assemblea sezionale?

        Ma sul punto in sé, rimango convinto che SBP abbia avuto troppa disinvoltura. Non è la prima ad essere esclusa da una lista. Sarò all'antica, ma non si sceglie un partito in base a quale ti offre di più!

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