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“Ticino che reagisce” scende in campo, con Cindy Martinoni e Sergio Roic

Nel turbine del Coronavirus nasce un gruppo di pressione

(com)  Un gruppo di persone, dei ticinesi che si sono ritrovati sui social sotto il nome ‘Ticino che reagisce’, e che in questo momento rasentano le 1200 unità, ritengono che non è stato fatto abbastanza dalle autorità sia cantonali ma anche federali per fermare adeguatamente il coronavirus in Ticino. Si è tentennato lungamente. Si sono prese decisioni contraddittorie, smentite da un giorno all’altro. Noi non ci stiamo, riteniamo che vadano prese misure draconiane onde fermare questa pericolosa pandemia. Siamo disposti a rinunciare a molte delle cose che fanno la nostra vita quotidiana. Siamo disposti ai sacrifici fatti a Wuhan e a Codogno. Non è vero che i ticinesi non possono fare sacrifici e che noi saremmo diversi dai cinesi, o addirittura dagli italiani. Vogliamo che l’emergenza passi il più in fretta possibile e quindi chiediamo l’immediata chiusura delle frontiere (aperte solo per il personale sanitario frontaliero) e la cessazione di ogni attività lavorativa che non sia utile all’approvvigionamento alimentare ed energetico o alle cure sanitarie. Siamo inoltre particolarmente preoccupati di quella che potrebbe, ancora oggi, essere la strategia delle nostre autorità, ovvero la cosiddetta strategia dell”immunità del gregge’, che prevede il sacrificio – immorale e cinico – della parte anziana e debole della popolazione onde sviluppare degli anticorpi al virus. La strategia dell’immunità del gregge non è affatto comprovata scientificamente nel caso del coronavirus e si chiede alle autorità di non giocare con la vita della popolazione ma di attuare ogni strategia necessaria, anche le più drastiche, per contenere il virus. Convinti di condividere i sentimenti della grande maggioranza delle persone aderenti al gruppo.

Cindy Martinoni
Sergio Roic


* * *

1200 adepti in due giorni! È molto più facile che reperire nuovi soci per il circolo del bridge… Non mancheremo di seguire gli sviluppi di questa interessante iniziativa, è un nostro preciso dovere di “giornalisti”. Cindy e Sergio li conosciamo bene, hanno scritto in varie occasioni su Ticinolive e questo ci ha fatto piacere.

Il fatto che Roic, socialista notorio e patentato, esiga a gran voce l’ “immediata chiusura delle frontiere” suscita un certo stupore, ma i tempi sono inquieti, ansiosi e pieni di cambiamento. Speriamo solo che non venga espulso dal Partito!

Post scriptum. Abbiamo particolarmente apprezzato (anche a titolo personale) l’invettiva contro “il sacrificio – immorale e cinico – della parte anziana della popolazione”. Ben detto, perbacco. Cindy e Sergio, siete due amici fidati! E l’ATTE dovrebbe erigervi un monumento.

Addendum (15.3)  La forza di un gruppo di questo tipo sta nella rivendicazione negata. Se il potere concede ciò che i contestatori reclamano con veemenza, così facendo taglia loro l’erba sotto i piedi.

La situazione è fluida e le cose si muovono con estrema rapidità. Il Gruppo, se vuole avere fortuna, deve adeguarsi all’evoluzione della politica, che sa applicare rapidi correttivi alle sue decisioni.

 

 

 

 

Relatore

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