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Niente quarantena in Bielorussia. Secondo il presidente Alexander Lukashenko Covid-19 è una “psicosi di massa”

Lo chiamano l’ultimo dittatore d’Europa e nelle ultime settimane ha fatto parlare molto di sé in quanto ancora oggi rifiuta di prendere provvedimenti contro la pandemia da SARS-CoV-2. Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, continua a definire i provvedimenti presi dagli altri paesi per arginare gli effetti del coronavirus come una “psicosi di massa”. “Qui il virus non c’è” ha dichiarato  la scorsa settimana, in occasione di una partita di hockey su ghiaccio. La Bielorussia è infatti l’unico paese europeo dove le partite di calcio e hockey continuano a giocarsi a porte aperte.

Per il governo di Minsk, il virus sembra essere molto meno spaventoso della profonda crisi economica in cui giace il paese e che potrebbe aggravarsi ulteriormente con il lockdown. Secondo i dati ufficiali, sono 300 i contagiati e 4 i morti da coronavirus in Bielorussia, ma secondo i cittadini i dati veri sarebbero ben diversi. Il governo li nasconderebbe per non nuocere ulteriormente all’economia. L’analista Viktor Martinovich ha dichiarato: “In condizioni di controllo totale da parte dello stato dei mass media e delle statistiche, la Bielorussia ha buone possibilità di diventare il paese che ha più successo nella lotto contro il coronavirus”.

Non a caso, molti cittadini sembrano prendere la pandemia molto più sul serio di quanto non faccia il governo. Medici e operatori sanitari comunicano via social media esortando la popolazione a rimanere a casa mentre molti tifosi di calcio invitano tutti a non andare alle partite e insistono perchè la federazione del calcio “prenda coraggio e cancelli il campionato bielorusso, come ha fatto tutto il mondo”.

Il ministro della salute bielorusso invece è su tutt’altra lunghezza d’onda. Rifiuta l’idea di restrizioni e quarantena in quanto considera molto più efficiente la tattica di effettuare test a tappeto, trattare i casi più gravi negli ospedali e monitorare la salute di coloro che sono entrati in contatto con i malati. La situazione dunque sarebbe sotto controllo.
Oltre a queste misure il presidente Lukashenko ha anche suggerito ai propri connazionali di farsi una sauna due o tre vole alla settimana, in quanto il virus non resiste a temperature così alte, di lavarsi le mani spesso e di fare colazione, pranzo e cena in orario.

La preoccupazione di Lukashenko per l’economia non è immotivata: già da diverso tempo la Bielorussia si trova in una situazione difficile in quanto la Russia ha deciso di tagliere i sussidi energetici che forniva all’ex paese sovietico. I due stati dovrebbero mettersi d’accordo per una migliore integrazione tra i due paesi ma per ora i negoziati sembrano essere stagnanti.

Lukashenko governa il paese dal 1994 e in una forma che è molto simile alla dittatura sovietica del XX secolo. Il fatto che la sua autorità possa essere minata dal modo in cui sta affrontando l’emergenza sanitaria non sembra preoccuparlo: “Sono assolutamente convinto che il panico possa colpirci più forte del virus stesso, questo è ciò che mi preoccupa maggiormente” ha dichiarato di recente.

MK

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