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Stop elemosina! Subito un aiuto vero per gli indipendenti – Lo chiede TiSin

Il Consiglio di Stato metta fine a questo scandalo e intervenga anche sul fronte delle pigioni per la ristorazione

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Riceviamo e pubblichiamo. Il testo non impegna il portale. TiSin è un’associazione in difesa dei lavoratori, fondata nel febbraio 2020.

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immagine Wiki commons – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en

Sin dall’inizio sono stati i grandi dimenticati della crisi del Covid19 da parte del Consiglio Federale. Prima nessun aiuto, poi la promessa di un contributo concreto che però sembra tradursi in un’umiliante elemosina. Tisin chiede che venga immediatamente messo fine allo scandalo ai danni dei lavoratori indipendenti.

 Da giorni riceviamo segnalazioni di lavoratori che, dopo aver fatto richiesta per l’indennità di perdita di guadagno, si vedono prospettare versamenti di poche centinaia di franchi. Parliamo di piccoli artigiani, baristi, operatori nel mondo della comunicazione. È una vergogna che in un Paese ricco come la Svizzera, si pensi di sostenere con queste cifre ridicole lavoratori di una categoria professionale che da sempre costituisce un pilastro della nostra economia!

Il Consiglio Federale aveva promesso che non avrebbe abbandonato nessuno in questa crisi. Invece è riuscito a fare di peggio creando lavoratori di serie A – fortunatamente coperti da ampie garanzie sociali e di reddito – e lavoratori di serie B a cui non viene versata neppure una paghetta d’apprendista.

 Il Consiglio di Stato si faccia sentire con la massima urgenza con Berna per corregger questa ignobile stortura. E se dalla Confederazione si prospettassero tempi da orsi bernesi, intervenga immediatamente integrando il ridicolo contributo federale, naturalmente in modo retroattivo.

Con la stessa urgenza il Governo cantonale si attivi per trovare al più presto una soluzione per le pigioni dei locali commerciali, in particolare quelli legati al turismo, ai bar e alla ristorazione. Altri Cantoni hanno già trovato delle formule di aiuto, per sgravare totalmente o in larga misura i gerenti dal costo degli affitti. E il Ticino non può perdere altro tempo.

Allo stesso modo, considerati i lunghi tempi necessari a una riapertura in sicurezza per determinate attività, il Consiglio di Stato inviti sin da subito la Confederazione a valutare di convertire i prestiti bancari Covid19 per i settori maggiormente toccati – come la ristorazione – a riconvertire questi prestiti in contributi a fondo perso.

TiSin

 

Relatore

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