Senza voler entrare nel merito nelle risposte puntuali, che saranno di competenza del municipio:
– le futili considerazioni introduttive vengono respinte integralmente al mittente (del resto, per comprenderne il basso livello, basta guardare chi è il primo firmatario dell’interrogazione);
– lo strappo istituzionale l’ha compiuto il DECS respingendo con la consueta arroganza la proposta di Lugano ancora prima di averne preso conoscenza, e continuando a ripetere – in mancanza di argomenti – accuse offensive ed immotivate;
– la proposta di Lugano (scuola in presenza per le quinte elementari e per l’ultimo anno di SE, per gli altri proseguimento dell’accudimento e della scuola a distanza) rispondeva molto meglio anche alle esigenze della ripartenza dell’economia rispetto alla (non) scuola dimezzata con direttive contraddittorie, improvvisate e pasticciate imposta d’imperio dal DECS;
– l’istituto scolastico di Lugano sta lavorando assai più che a pieno regime per mettere in vigore al meglio le direttive imposte dal DECS e per contenere i problemi che esse inevitabilmente creeranno alle famiglie ed alle scuole;
– E’ chiaro che, se qualcosa va storto, la responsabilità se la assume chi emette direttive inapplicabili;
– l’obiettivo è quello di mantenere la refezione, numeri e spazi permettendo;
– le colonie estive saranno garantite per chi necessita dell’accudimento.
Lorenzo Quadri
* * *
I toni si stanno facendo piuttosto aspri (notoriamente i due politici non si amano alla follia).
Il punto più importante è quello che noi abbiamo evidenziato in neretto. Sembra dunque che Lugano, nonostante tutto, intenda ottemperare alle disposizioni del DECS. Benché la campagna in favore della “resistenza” sia tuttora veemente e coinvolga numerose persone e personalità: il dottor Denti, Borradori, Scherrer, Cotti, e parecchi altri elementi di punta.
L’idea di Bertoli in sé non è sbagliata (secondo noi). Dal 1° settembre ci separano quattro mesi, è una data troppo lontana. Facciamo un tentativo di semi-normalità, limitato, impegnato. Può riuscire e potrà fornire indicazioni preziose. Facciamo vedere che la scuola c’è e non si è disintegrata.
Tendere, con prudenza e per gradi, alla normalità. Non solo nella scuola, ovviamente. Bisogna. Non vorremo andare avanti a gridare istericamente in eterno “siete degli assassini!” oppure “per amore dei vostri soldi (di chi? di Sawiris? di Blocher? di Trump?) voi divorate le nostre vite!”.
Melodrammatico ma poco plausibile.
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