Mussolini diceva che il perfetto fascista deve vivere in una casa di vetro.
Adesso ci riprova GastroSuisse che vuole obbligare i cittadini a fornire il nome la carta d’identità e il telefono di chi volete invitare al ristorante. Così saremo schedati anche nella vita privata. Un giorno ti trovi il poliziotto che ti chiede come mai sabato sera sei andato con il signor Rossi e la signora Bianchi a cena, che avevi già inviato 3 volte il mese scorso. Ti chiederanno se per caso non sei l’amante di uno dei due. Ti diranno che hai ordinato 2 bottiglie anche se eravate solo in tre e che quindi sei un cittadino a rischio.
Mi meraviglio che sia proprio l’organizzazione degli esercenti che vuole trasformare i suoi affiliati in spioni e poliziotti.
Dopo il coronavirus la società sarà peggiore. Dovremo solo lavorare pagare le imposte mangiare come animali in batteria e vivere con la paura del poliziotto in gola.
Tuto Rossi
* * *
NOTA. Bisogna però chiedersi se non sia l’autorità stessa ad imporre simili condizioni per la “riapertura”.
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