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Coronavirus: nel mondo 4,5 milioni di infetti e oltre 300 mila decessi

Negli Stati Uniti si sono registratiu oltre un quarto dei decessi mondiali per coronavirus. In soli quattro mesi, dalla prima morte annunciata a Wuhan in Cina, il numero dei decessi è pari ora a tre quarti del numero delle persone che muoiono ogni anno a causa della malaria, una delle malattie infettive più mortali al mondo. Molto al di sotto dell’influenza spagnola che nel 1918 infettò circa 500 milioni di persone uccidendone circa 50 milioni. Il fatto è che ci sono voluti 19 giorni per passare da 200 al tragico traguardo di 300 mila decessi legati al Covid-19. Se non riusciremo a migliorare la risposta alla crisi, questa epidemia potrebbe prolungarsi e la situazione potrebbe peggiorare, secondo la preoccupazione di molti scienziati.

In Cina, dove la giornata di oggi ha segnato un mese senza che siano state annunciati nuovi decessi, le autorità sanitarie di Wuhan hanno iniziato a testare su larga scala milioni di persone residenti dopo aver riportato la notizia di quattro nuovi casi di infezioni di origine incerta. L’obiettivo è quello di avere un’idea chiara del numero preciso di casi asintomatici: per ora è l’unico modo per essere responsabili verso gli altri e verso sé stessi, a patto di riuscire a mantenere le norme di sicurezza nelle lunghe file per la raccolta dei campioni.

La metà della cifra globale dei decessi legati al coronavirus è raggiunta soltanto con tre paesi. Su quasi 1,5 milioni di casi, gli Stati Uniti guidano il conteggio con 86 mila morti. Il Regno Unito ha riportato 240 mila casi con 33.6 mila decessi, e l’Italia ha raggiunto i 31.3 mila decessi con 223 mila casi segnalati.

Nuovo paese che è emerso come un nuovo epicentro di crisi globale della malattia è il Brasile, dove secondo gli esperti sanitari nessuno propone una strategia, efficace con i politici divisi su cosa fare. A San Paolo, ad esempio, per cercare di rallentare la diffusione del virus, da questo lunedì possono circolare per le strade soltanto la metà delle autovetture immatricolate, seguendo a giorni alterni la tecnica del numero finale pari o dispari della targa. Soltanto due mesi fa, il sindaco aveva chiesto ai cittadini di fare esattamente il contrario, nel tentativo di alleggerire il sistema di trasporto pubblico della città. San Paolo è infatti tra le città più popolate del mondo, con oltre 12 milioni di abitanti. Attualmente in Brasile si parla di 203 mila casi riportati di coronavirus con oltre 14 mila decessi avvenuti. Gli esperti però, basandosi su modelli scientifici, hanno suggerito che il numero reale delle infezioni potrebbe essere almeno 16 volte superiore. Un numero dunque maggiore degli Stati Uniti.

Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha continuamente contraddetto il parere degli esperti sanitari sulla gravità della malattia, definendola nient’altro che “un po’ di influenza”. Le statistiche ufficiali però, stanno dipingendo un quadro drammaticamente diverso.

La corsa al vaccino intanto continua, e sulla base dei dati degli studi in corso, potrebbe essere pronto in meno di un anno.

MK

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