Estero

Filippine: condannata per diffamazione la giornalista Maria Ressa

 

La giornalista e dissidente filippina Maria Ressa è stata condannata per diffamazione online e ora rischia fino a 6 anni di carcere. Nel 2012 assieme ad altre tre giornaliste Ressa ha fondato il sito web di notizie Rappler e lo ha diretto fino ad ora distinguendosi come giornalista più autorevole delle Filippine. Per due decenni la donna ha lavorato come giornalista investigativa per la CNN ed è stata capo della sezione notizie del canale filippino ABS-CBN.

Sono state numerose le volte in cui Ressa è stata arrestata a causa del suo lavoro e delle sue inchieste scomode per le autorità filippine. L’anno scorso la giornalista era stata arrestata proprio per aver condotto un’inchiesta nel 2012 sul coinvolgimento del famoso uomo d’affari Wilfredo Keng nel traffico di droga e di esseri umani. Collegato alla vicenda c’era anche un giudice del più alto tribunale dello Stato. Per motivare l’arresto le autorità filippine avevano applicato in modo retroattivo una legge sulla diffamazione online introdotta quattro mesi dopo la pubblicazione del pezzo. Nella sentenza il giudice in carica aveva specificato che la libertà di stampa non può essere usata come “scudo” per portare avanti “cyber calunnie”.

Secondo quanto riferito dall’Unione nazionale dei giornalisti si è trattato di un’accusa “spudoratamente manipolata” e di un “atto di persecuzione da parte di un governo prepotente”. Amal Clooney, avvocata di Ressa e incaricata speciale del Regno Unito per la libertà dei media ha descritto il caso come “uno dei più sfacciati del decennio”.
Le Filippine sono una delle nazioni più pericolose al mondo per i giornalisti. Il comitato per la protezione dei giornalisti conta che negli ultimi 30 anni ben 145 reporter sono stati uccisi. Il presidente Rodrigo Duterte li ha più volte chiamati “spie” e “figli di puttana” e ha sempre suggerito tra le righe che se hanno perso la vita sicuramente se lo sono meritato.

In merito alla condanna Maria Ressa ha detto: “A tutti i filippini, questo non riguarda solo Rappler, riguarda ognuno di noi. La libertà di stampa è il fondamento di ogni singolo diritto che avete come cittadini filippini”.

MK

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