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Viviana Parisi ritrovata morta e sfigurata: è giallo | Dov’è suo figlio, Gioele, di 4 anni?

Il corpo rinvenuto è quello di Viviana Parisi, dj messinese scomparsa lo scorso tre agosto assieme al figlio Gioele, 4 anni, sparito nel nulla. La donna si era allontanata dall’autostrada dopo un piccolo incidente in galleria. Ha scavalcato il guard rail e si è inoltrata nei boschi dove ha trovato la morte. Ora resta da capire, oltre ai moventi e alla causa del decesso, se il figlio, Gioele, 4 anni, fosse o no con lei al momento della tragedia.

Un cadavere irriconoscibile viene rinvenuto sotto un traliccio dell’alta tensione, in un bosco, a Caronia, nel messinese. Nella stessa zona, quattro giorni prima, sono scomparsi una donna, Viviana Parisi, 43 anni, e suo figlio, Gioele, di 4. Il corpo, sfigurato, lascia aperte tutte le ipotesi: dall’incidente, al suicidio. Una fede, con un nome inciso, “Daniele”, fa sì che il cadavere in avanzato stato di decomposizione possa essere identificato dal marito: è Viviana.

Viviana Parisi, 43, e il piccolo Gioele, 4 anni

Daniele Mondello conferma l’identificazione della morte nel corpo rivenuto stamane, il cui decesso dovrebbe risalire a diversi giorni addietro, per l’avanzato stato di decomposizione.

Gli inquirenti hanno sequestrato nella medesima area del rinvenimento un traliccio dei cavi dell’energia elettrica, per indagare se la donna si sia gettata dall’alto dopo essere salita sull’impalcatura.

Nel frattempo un’amica di Viviana, Francesca P., che la notte scorsa si era allontanata da casa lasciando il telefono nell’abitazione per non essere rintracciata, è stata rintracciata: era a casa di un’amica. Perché si è allontanata?

Un’altra domanda, infine, terribile, compone l’irrisolto giallo: che fine ha fatto il bambino di quattro anni, scomparso insieme alla mamma, ora ritrovata morta?

Un massiccio impiego di uomini e cani molecolari sta in queste ore, dalla notte scorsa, effettuando le ricerche per rinvenire Gioele, l’area è di trecento ettari ed è stata divisa in tre macro zone che saranno setacciate in ogni angolo.

Viviana Parisi aveva abbandonato l’auto il 3 agosto nella corsia di emergenza dell’Autostrada, dopo un piccolo incidente in galleria. Scavalcato il guard rail, si era inoltrata nei boschi dove poi ha trovato la morte, secondo il medico legale, già diversi giorni fa, addirittura lunedì stesso. Non è ancora possibile stabilire se abbia o no subito segni di violenza.

I vigili del fuoco hanno seguito le tracce della donna per alcune centinaia di metri, dopodiché la logica implicherebbe che Viviana avesse imboccato un varco sul lato destro della carreggiata, mentre il cadavere lascia supporre che si sia recata a piedi, partendo dall’autostrada e scavalcando il guard rail, per alcune centinaia di metri, prima di trovare la morte nel bosco limitrofo.

Gli ultimi ad averla vista è stato un manipolo di operai, i quali sostenevano che fosse da sola. Gli inquirenti stanno ricostruendo le telefonate giunte dagli automobilisti al momento dell’incidente: alcuni parlano della presenza del bimbo, altri sostengono che la mamma fosse sola. La speranza è che possa averlo affidato a qualcuno, la paura e l’angoscia è che possa averlo ucciso.

Per adesso nessuna pista esclusa. Luigino Parisi, padre della vittima, residente a Torino, si sfoga, tra le lacrime “me l’hanno ammazzata” dice “mia figlia non si sarebbe mai tolta la vita: era troppo affezionata al suo bambino”. L’uomo è in partenza per la Sicilia. Sul luogo del rinvenimento si è presentato anche il marito, che poi è andato via dopo pochi istanti.

“Dove può andare un bambino di quattro anni, da solo?” non si da pace nonno Luigino “trovate mio nipote. Quanto a mia figlia, forse chi poteva aiutarla non lo ha fatto, forse ha incontrato nei boschi chi le ha dato la morte.”

Relatore

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