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Una decisione che danneggia le istituzioni di Lugano – di Raoul Ghisletta

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

È illegale e indegna della carica di consigliere comunale la decisione della Lega dei Ticinesi di Lugano di non più partecipare con i suoi quattro membri alle riunioni della Commissione delle petizioni, ogni qualvolta essa esaminerà e preavviserà al Consiglio comunale i messaggi relativi alla richiesta di attinenza comunale luganese. È questo un compito svolto dalla Commissione delle petizioni conformemente ad una legge cantonale e ad una federale, che la destra populista ha reso estremamente severe e rigorose, per cui i margini politici di apprezzamento comunali sono quasi vicini allo zero, checché ne dica la Lega.

Le domande di attinenza comunale luganese sono trattate nel 90% delle circa 40 sedute annue della Commissione delle petizioni di Lugano: la rinuncia sistematica a parteciparvi preannunciata dalla Lega in un comunicato del 3 settembre 2020 è un boicotto dei lavori della Commissione delle petizioni della Città di Lugano.

Denuncio fermamente questo boicotto ingiustificato e ingiustificabile: se come esponenti della sinistra dovessimo offenderci ogni qualvolta siamo stati “zittiti” o verbalmente criticati in una sessione del legislativo per le nostre posizioni politiche o richieste, allora non dovremmo più nemmeno presentarci alle elezioni! Il vittimismo degli esponenti di un partito come la Lega, che domina la Città di Lugano con 3 municipali su 7, è assolutamente fuori luogo.

Ricordo che l’articolo 68 della Legge organica comunale indica che il Consiglio comunale nomina ogni quattro anni nella seduta costitutiva la commissione della gestione e le altre commissioni permanenti previste dal regolamento comunale. L’articolo 70 indica poi che le sedute delle commissioni sono valide, se è presente la maggioranza assoluta dei membri.

Il Regolamento comunale Lugano specifica all’art. 49 che tra le Commissioni permanenti, nominate dal Consiglio comunale tra i suoi membri, vi è la Commissione delle petizioni. All’art. 52 il Regolamento comunale della Città di Lugano indica chiaramente che i membri delle commissioni sono tenuti ad intervenire alle sedute, salvo i casi di legittimo impedimento. Le sedute si tengono in giorni feriali, di regola nelle ore serali e a Palazzo Civico. Le commissioni possono validamente deliberare, se è presente la maggioranza dei membri che le compongono, ribadisce il Regolamento comunale.

A Lugano le commissioni sono composte da 13 membri e l’assenza sistematica di 4 membri aumenta fortemente il rischio che non si arrivi al minimo legale di 7 membri, numero minimo per deliberare validamente: con gli impedimenti personali giustificati questo rischio diventa molto alto. È chiaro che la decisione preannunciata dalla Lega dei Ticinesi mette a rischio il funzionamento delle istituzioni democratiche cittadine. Auspico pertanto un immediato ripensamento di questa improvvida e irresponsabile fuga in avanti della Lega dei Ticinesi, per non intaccare le istituzioni della principale città di lingua italiana della Svizzera.

Raoul Ghisletta, presidente PS Lugano

* * *

Non sappiamo bene che cosa sia successo ma abbiamo l’impressione che questo “gran rifiuto” sia stato dettato dall’esasperazione.

Può anche essere che la Lega “dòmini” la città di Lugano ma – in questa faccenda delle naturalizzazioni facili – essa, con l’UDC, è certamente dominata dalla CPC (Coalizione Politicamente Corretta).

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