Giovanni Antonio De Marco ha 21 anni, apatico, insensibile, quando lo hanno arrestato si è messo a ridere, raccontano i presenti. “Ma da quando mi stavate pedinando?” ha chiesto alle forze dell’ordine, dopo aver confessato.
“Sono stato io” ha detto “li ho uccisi perché erano troppo felici, e per questo mi è montata la rabbia. Ho fatto una cavolata.”
Sui bigliettini persi per sbaglio, la scena del crimine così come avrebbe dovuto essere: ripulita, con candeggina e soda.
Il ragazzo introverso e chiuso, che ha massacrato due giovani con sessanta coltellate aveva premeditato l’omicidio da almeno dieci giorni. Era stato un ex coinquilino della coppia.
Per il procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris, l’omicidio sarebbe stato a lungo premeditato e definito nei minimi dettagli.
é entrato in casa quando i due giovani stavano cenando, i quali, forse, non si sarebbero nemmeno spaventati nel vederlo. Poi ha sferrato le prime coltellate a Daniele, in cucina. E da lì è iniziato il massacro.
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