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Tra grida di “libertà” e ipotesi di “mafia”, a Napoli è la guerra

È stata una notte di guerra, la scorsa, a Napoli

 

La nota della Questura, riportata da Napoli Today: “Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza”.“

Dopo l’ordinanza del coprifuoco attuata dal governatore ella Campania, nel capoluogo si è scatenata la guerriglia urbana, nei pressi di Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania.

Palazzo Santa Lucia, Napoli, sede della regione. Qui sono avvenuti gli scontri.

Venerdì 23 ottobre, al pomeriggio, De Luca aveva tenuto una diretta sulla sua pagina facebook, dove aveva annunciato: “Oggi siamo chiamati a prendere decisioni forti, definitive ed efficaci, per far fronte a una situazione che è diventata pesante. Nella Regione oggi i contagi sono stati 2280. Ogni giorno che passa rischia di aggravarsi in maniera insostenibile la situazione dell’epidemia. Per questo io ritengo che non ci sia più un’ora di tempo da perdere e perfino l’ordinanza che entra in vigore oggi è già superata dai dati del contagio con i quali dobbiamo fare i conti. Io credo che dobbiamo decidere oggi, non domani, non fra una settimana, perché davvero non abbiamo più davanti tempo da perdere. Avevamo immaginato una chiusura parziale, ma per i dati che abbiamo non basta più neanche questo. Dobbiamo decidere di chiudere tutto”.

guerriglia urbana a Napoli

La decisione del governatore non è stata accolta dal popolo che, la sera, insofferente alla legge, ha volutamente calpestato l’effettiva gravità dei contagi, è sceso nelle piazze, incendiando cassonetti. Poi, l’attacco alle forze dell’ordine.

I giornalisti sono stati aggrediti e la troupe di Sky è stata picchiata in diretta  I manifestanti hanno forzato il blocco e sono riusciti ad avvicinarsi sotto la sede della Regione.

La violenta guerriglia urbana è stata innescata dalla protesta di diverse centinaia di persone nella zona di Santa Lucia e del centro storico di Napoli e si è conclusa con quattro carabinieri feriti, diversi poliziotti contusi (la Questura non ha ancora fatto sapere quanti), una gazzella dei carabinieri con i vetri del lunotto posteriore frantumato e auto della polizia municipale imbrattate con vernice spray.

All’apice degli scontri più violenti, due manifestanti sarebbero stati arrestati dalla Digos: si tratta di M.P. e O.A, due 32enni napoletani residenti al Vasto-Arenaccia, già noti alle forze dell’ordine con precedenti penali per droga, che stavano per tendere un agguato, organizzato assieme ad altri compagni, poi dissoltisi nei tumulti, alle forze dell’ordine, all’arrivo degli agenti della Digos, questa mattina i due acciuffati sono stati processati per direttissima in tribunale.

Alla radice di una sì violenta sommossa, c’è chi ipotizza la presenza della Mafia. In primis, il senatore M5S Nicola Morra, che, in qualità di presidente della commissione Antimafia, ha affermato, in una nota che “è stata accertata la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli.”

In seguito il senatore ha scritto: “Pur non essendoci fisicamente. C’erano anche con le loro ‘fesserie tutti coloro che hanno sempre e soltanto ostentato sprezzo per le evidenze che la realtà ci ha offerto in tutti questi mesi, dimenticando cortei di camion militari impegnati a portare via bare, un Pontefice inverosimilmente solo in Piazza San Pietro durante uno dei riti più importanti della cristianità, tutti i ‘non ce n’è Coviddi’, ed i loro amplificatori tv e social impegnati ad ottenere share ed ascolti perché fa più rumore l’albero che cade piuttosto che la foresta che cresce, erano lì, immaterialmente, ad ostentare la loro stupidità” Morra ha concluso durissimo: “questi individui, con la loro irrazionalità narcisistica, stanno facendo danni enormi alla salute collettiva. E non glielo possiamo consentire. Li sconfiggeremo con la forza della ragione, con l’evidenza della verità.”

Relatore

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