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“Scelta palesemente discriminante” – Sulla mancata nomina di Milena Folletti la vibrante protesta di BPW

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera di vigorosa protesta, che non fa sconti e picchia duro. “Episodio palesemente discriminante nei confronti delle donne in carriera”, l’accusa è pesante e su di essa dovrebbe esprimersi (a nostro avviso) il presidente della CORSI Luigi Pedrazzini.

Alle co-presidenti delle Business & Professional Women (una delle quali abbiamo avuto il piacere di intervistare recentemente) facciamo notare che anche gli atout del prescelto debbono essere correttamente soppesati.

Certo, son tempi grami, dopo tante speranze. In pochi giorni, niente presidenza PLR e niente direzione RSI. Ma verranno giorni migliori!

* * *

Federica Guerra (sin) e Gaia Marniga

Gentili Signore, egregi Signori,

abbiamo appreso con grande stupore dai media che il ruolo di direttrice della Radiotelevisione della Svizzera italiana non sarà attribuito a Milena Folletti. Con questa lettera non chiediamo giustificazioni in merito alla scelta perché ancora una volta i commenti andrebbero a scapito di una donna.

La signora Folletti è una professionista altamente qualificata e competente che vanta una lunghissima esperienza nel settore dei media e all’interno della stessa RSI. Ha ricoperto e ricopre ruoli di grande responsabilità e si è impegnata in prima linea a difesa del servizio pubblico durante la campagna No-Billag. Estremamente sensibile a una cultura a tutela della parità di genere, ha portato in azienda sensibilità e attenzione per un tema tanto importante quanto trascurato.

La nostra associazione, la più influente tra le organizzazioni femminili della Svizzera, è impegnata costantemente a mettere in rilievo episodi come questo che sono palesemente discriminanti nei confronti delle donne in carriera. Le attuali campagne di sensibilizzazione del BPW, anche in territorio ticinese, oltre a sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica, hanno come obiettivo quello di fare emergere lo squilibrio nella gestione del potere che si perpetua ad ogni livello, e a maggior ragione ai vertici, negando opportunità di avanzamenti di carriera a professioniste di alto livello.

Purtroppo oggi il Ticino ne ha data l’ennesima dimostrazione. Sembra quindi ignorare il fatto che il Consiglio federale intende provvedere affinché le comunità linguistiche e i sessi siano rappresentati in modo equo negli organi direttivi superiori di imprese e istituti parastatali, di cui la SSR fa parte. Per la rappresentanza di entrambi i sessi l’obiettivo del 30 per cento è stato ora aumentato al 40 per cento. Le imprese e gli istituti parastatali dovranno raggiungere questa quota minima al più tardi entro la fine del 2023.

Segnaliamo inoltre lo stile della comunicazione volutamente fatta uscire prima della nomina ufficiale. Anche in questo caso, ancora una volta, anziché elogiare le caratteristiche della persona scelta, si è preferito insinuare mancanze nella Signora Folletti o peggio ancora coinvolgimenti in questioni aziendali che sono sotto i riflettori. Ancora una volta, all’altro concorrente uomo, non è stata riservata la stessa attenzione.

Con questa lettera intendiamo esprimere il nostro disappunto, la nostra delusione, l’incomprensione per una scelta che non smetteremo di biasimare. Scelta fatta da organi, CORSI e SSR, che a parole difendono la parità di genere, ma quando hanno occasione di metterla in pratica, la disdegnano. Ci sarà sempre una scusa per non promuovere, assumere, premiare una donna.

Senza nulla togliere al futuro Direttore, riteniamo che una volta di più si sia persa l’opportunità di dare voce e di permettere l’esercizio di una funzione dirigenziale a una donna estremamente competente e preparata che siamo certe non smetterà di far conoscere i suoi meriti professionali e le sue doti personali.

Federica Guerra e Gaia Marniga, co-presidenti

 

Relatore

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