Commissione federale contro il razzismo: etica e morale a geometria variabile? (titolo originale)
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Ticinolive vota Sì ed approva e sostiene la posizione di Marco Chiesa.
La CFR non rispetta Strasburgo? Già, e loro dovrebbero. Chiesa fa bene a rinfacciarglielo anche se, per noi, Strasburgo non è una priorità!
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Lunedì 22 febbraio, la Commissione federale contro il razzismo (CFR) ha preso posizione sull’iniziativa “Si al divieto di dissimulare il proprio viso”, affermando testualmente che essa avrebbe lo scopo principale di stigmatizzare una religione, e più precisamente l’islam. Secondo la CFR l’iniziativa viola il divieto di discriminazione delle proprie convinzioni religiose. Per questi motivi ne raccomanda il rifiuto.
Questa presa di posizione della CFR lascia a dir poco allibiti. Non è oggettiva, non rispetta il giudizio della corte dei diritti dell’Uomo, la cui importanza è stata tanto decantata durante il dibattito sull’autodeterminazione, e rappresenta, in buona sostanza, un’interpretazione ideologica e strumentale dell’iniziativa. Nel 2014, infatti, sentenziando nel merito di un ricorso da parte di una donna musulmana praticante, che si opponeva al divieto di dissimulare il viso introdotto in Francia, la Corte di Strasburgo concluse che lo stesso non ledeva in alcun modo le libertà altrui.
Anzi, essa dichiarò, rigettando il ricorso, che il divieto del burqa è basato innanzitutto su una scelta di società anziché su una discriminazione religiosa. Il divieto “consente di proteggere una modalità di interazione fra gli individui che è essenziale per l’espressione del pluralismo, della tolleranza e dello spirito di apertura, senza i quali non ci sarebbe una società democratica”.
Non solo, il divieto può essere considerato come proporzionato allo scopo perseguito, e cioè quello di preservare le condizioni del “vivere assieme” in quanto elemento della “protezione dei diritti e delle libertà altrui”. La nostra CFR, contravvenendo a qualsiasi logica, si lancia, invece, in intrepide interpretazioni, che scadono in strumentalizzazioni ideologiche prive di base giuridica. Anzi, addirittura contraddittorie rispetto alle decisioni della Corte dei diritti umani e di numerosi Paesi europei e musulmani che vietano questo strumento di sottomissione delle donne.
Chiedo pertanto:
MARCO CHIESA, consigliere agli Stati, presidente nazionale UDC
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« La CFR non rispetta Strasburgo? Già, e loro dovrebbero. »
Già, loro dovrebbero. Beh, ovvio che non tengano conto di una sentenza in materia della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo... se non dà sostegno alle loro opinioni...
La Commissione Federale contro il Razzismo temo sia uno dei tanti esempi della validità del veccho adagio: "La via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni".