Svizzera

Sul preoccupante caso “Lava Jato” un’interrogazione di Piero Marchesi

“Un attacco alla piazza finanziaria svizzera da parte del Brasile

La Svizzera vanta una lunga tradizione nell’assistenza giudiziaria agli Stati esteri per il contrasto a gravi forme di criminalità anche transnazionale: organizzazioni criminali, riciclaggio di denaro e corruzione. Per la presenza della sua piazza finanziaria, con le rogatorie le sono sovente chieste informazioni bancarie protette da segreto. Con forme di cooperazione previste nella legge interna e dagli accordi fra Stati, le autorità penali possono inviare all’estero tali informazioni anche spontaneamente. Dal 2015 il Ministero pubblico della Confederazione MPC partecipa, con il Brasile, all’indagine internazionale “Lava Jato”, per sospetto di corruzione all’estero e relativo riciclaggio in Svizzera.

Delegato dall’Ufficio federale di giustizia UFG, il MPC ha pure eseguito numerose rogatorie e inviato spontaneamente in Sudamerica informazioni su relazioni bancarie in Svizzera. Di recente, citando la Corte Suprema brasiliana, i media hanno rivelato l’utilizzo, da parte di funzionari del MPC, di “metodi controversi” (chat, messaggistica telefonica) per lo scambio di tali informazioni con i procuratori brasiliani.

Inoltre, la RSI ha dato risalto a una decisione del Tribunale penale federale in cui, per un caso concreto, si legge di eventuali “irregolarità in ambito di assistenza”; inoltre a una relativa nota di protesta dell’UFG al Brasile di fine 2020. Al media, l’UFG ha confermato la nota, l’assenza della competenza investigativa del Brasile – quindi anche a richiedere assistenza – e l’atteggiamento indolente di quest’ultimo.

È nell’interesse della piazza finanziaria e bancaria elvetica e quindi della Svizzera, che le nostre Autorità, conformandosi alle regole e, per limitare il rischio della loro divulgazione illecita, valutando le caratteristiche del Paese destinatario, osservino rigore e cautela nel condividere informazioni bancarie.

Riferendomi al caso “Lava Jato”, chiedo:

1. È a conoscenza dei “metodi controversi” del MPC? Ha proceduto a delle verifiche, eventualmente quando e con quali esiti?

2. Cosa, precisamente e in base a quali considerazioni, l’UFG rimprovera al Brasile con la sua nota?

3. Informazioni bancarie trasmesse dal MPC al Brasile sono state divulgate illecitamente dai media sudamericani?

4. Per quanti clienti e per quante relazioni bancarie il MPC ha inviato spontaneamente al Brasile o ad altri paesi sudamericani informazioni?

Piero Marchesi, consigliere nazionale

Nella foto Pixabay di copertina: Brasilia

Relatore

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