Focus

NO al referendum finanziario obbligatorio in Ticino! – VPOD

Le campagne della Destra saranno finanziate dai milionari locali [per lo meno si spera, ndR]

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Nota. Questo portale è favorevole all’iniziativa e (subordinatamente) al controprogetto, ma rimane aperto a tutte le opinioni.

Nota 2. La Destra agisce per “confondere le idee” alla popolazione, la Sinistra evidentemente No. Non sarebbe il caso di reclamare una “par condicio”?

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Il Sindacato VPOD Ticino è molto preoccupato dall’iniziativa costituzionale della destra menostatista ticinese, denominata “Basta tasse e basta spese, che i cittadini possano votare su certe spese cantonali”: un nome e un programma chiarissimi!

L’iniziativa chiede di introdurre il referendum finanziario obbligatorio per tutti le decisioni del Parlamento ticinese, che comportano un investimento superiore a 20 milioni di franchi oppure una spesa annua di 5 milioni di franchi per almeno quattro anni. Non molto dissimile dall’iniziativa è il pasticciato controprogetto, voluto da una risicata maggioranza del Parlamento, che crea solamente confusione (introduce il referendum finanziario obbligatorio per gli atti che comportano una spesa unica superiore a 30 milioni di franchi e una spesa annua di 6 milioni di franchi per almeno quattro anni, condizionando tuttavia la chiamata del popolo alle urne ad un voto da parte di almeno 1/3 dei parlamentari presenti, ritenuto un quorum minimo di 25 deputati favorevoli).

L’iniziativa e il controprogetto si guardano bene dal chiedere la medesima procedura per gli sgravi fiscali, ovviamente. C’è una distorsione ideologica di base: queste modifiche costituzionali demonizzano la spesa pubblica cantonale!

Le modifiche costituzionali non aumentano la democrazia in Ticino e non sono nell’interesse dei ceti popolari! Esse hanno come scopo di bloccare le decisioni progressiste prese dal Parlamento a favore di una maggiore redistribuzione tra ricchi e poveri, per di più in un periodo storico drammatico dove le diseguaglianze aumentano. Le modifiche avranno pure come effetto di mettere a rischio gli investimenti a favore delle zone meno popolate e a favore di strutture d’interesse pubblico a carattere sociale, che sono “poco popolari”.

Le modifiche creeranno numerose votazioni popolari, obbligando il fronte progressista ad investire risorse per ripetute campagne volte ad informare la cittadinanza prima di ogni voto: al contrario ogni volta il fronte conservatore del NO partirà avvantaggiato nella campagna, senza nemmeno dover raccogliere una firma, potendo mettere in campo la sua artiglieria pubblicitaria, finanziata dai milionari locali, per confondere le idee alla popolazione e farla votare no. Anche dal profilo della democrazia partecipativa è certamente meglio privilegiare la via del referendum facoltativo, che consente di aprire un dibattito nella cittadinanza sugli investimenti e sulle spese realmente controversi: l’affastellarsi di votazioni popolari toglierebbe inoltre visibilità ai veri temi del dibattito democratico.

Per tutti questi motivi il Sindacato VPOD invita a votare 2 x NO al referendum finanziario obbligatorio in Ticino.

VPOD Ticino

Relatore

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