Estero

L’Unione Europea intraprende un’azione legale contro il Regno Unito

Sostenendo il fatto che il Regno Unito non rispetta le condizioni dell’accordo di recesso Brexit violando il diritto internazionale, l’UE ha avviato un’azione legale contro l’ex membro europeo. Il governo britannico ha prorogato unilateralmente di sei mesi, a favore delle imprese dell’Irlanda del Nord, il periodo di adattamento alle regole post-Brexit sui controlli delle merci.

Il procedimento di infrazione formale potrebbe finire alla Corte di giustizia europea e attivare il meccanismo di controversia introdotto nell’accordo di recesso.

Per evitare un “doloroso” confine sull’isola irlandese, il protocollo inserito nell’accordo richiede il controllo sulle merci in transito dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord per accertarsi che rispettino le regole del blocco europeo. Alcuni controlli hanno interrotto ultimamente le catene di approvvigionamento in Irlanda del Nord, scatenando le proteste dei partiti unionisti come quello Democratico protestante di destra e quello dell’Ulster conservatore.

Il periodo di “grazia” necessario per adattarsi alle nuove regole, scadrà alla fine di questo mese, e finora la loro applicazione è stata ritardata. Per proteggere gli interessi dell’Irlanda del Nord e per mantenere soprattutto gli scaffali dei supermercati riforniti, il Regno Unito non ha altra scelta che prorogare il periodo provvisorio rispetto a quello definitivo.

La decisione però, confermata la scorsa settimana dal segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, Brandon Lewis, è stata presa unilateralmente senza informare la Commissione europea rappresentando un duro colpo alla fiducia tra i due Paesi dopo il difficile periodo di divorzio.

Sull’isola d’Irlanda, le due parti condividono un confine terrestre con un sistema commerciale speciale, visto l’assenza delle dogane. “Le recenti misure hanno nuovamente posto il Regno Unito sulla strada di una deliberata violazione dei suoi obblighi di diritto internazionale e del dovere di buona fede che dovrebbe prevalere”, ha affermato il vicepresidente dell’Unione europea Maros Sefcovic al suo omologo britannico David Frost.

È un ulteriore peggioramento delle relazioni da quando il periodo di transizione per il divorzio si è concluso il 1° gennaio. Polemiche e discussioni sono sorte dalla lotta sui vaccini al pieno riconoscimento diplomatico dell’Unione europea in Gran Bretagna. Ora di nuovo, una controversia sui termini dell’accordo di divorzio.

Il portavoce del governo britannico ha detto che risponderà alla Commissione europea “a tempo debito”, insistendo sul fatto che le misure sono temporanee e mirate a ridurre le interruzioni nell’Irlanda del Nord. “Sono legali e fanno parte di una progressiva e buona fede nell’attuazione del Protocollo dell’Irlanda del Nord”, ha fatto sapere il portavoce in una dichiarazione stampa. “Misure operative di basso profilo come queste hanno precedenti nei primi giorni dei principali trattati internazionali. Questo è un processo normale quando si implementano nuovi trattati e non qualcosa che dovrebbe giustificare un’azione legale “.

La prima ministra dell’Irlanda del Nord, Arlene Foster, accusa l’Unione europea di agire in modo “egoistico” a seguito della sua decisione di avviare un’azione legale contro il governo britannico. “Il fallimento di Bruxelles nel riconoscere il danno che il protocollo sta causando all’Irlanda del Nord è stato ulteriormente dimostrato da questo passo verso il contenzioso”, ha affermato la Foster.

Nel frattempo le esportazioni verso l’Unione europea sono crollate del 40,7% nel primo mese dopo la Brexit, per un valore corrispondente di 5,6 miliardi di sterline. Gli economisti affermano che la Brexit svolge un ruolo decisivo e continuerà a pesare sulla crescita inglese. “La Brexit ha peggiorato una brutta situazione”, ha detto il capo economista britannico Samuel Tombs.

Suren Thiru, capo dell’economia presso le Camere di commercio britanniche, ha dichiarato: “Le difficoltà pratiche che devono affrontare le imprese sul campo, vanno ben oltre i semplici problemi iniziali, e con l’interruzione dei flussi commerciali tra Regno Unito e Unione europea persistenti, è probabile che il commercio costituisca un freno sulla crescita economica del Regno Unito”.

MK

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