Ospiti

dall’Italia – Il Garante e la sua concezione talebana della privacy

del professor Pietro Ichino

www.pietroichino.it

Mentre il Parlamento Europeo e il nostro Governo si apprestano a varare misure volte a rendere conoscibile il grado di immunità delle persone al Covid-19, la nostra Autorità preposta alla protezione dei dati personali resta abbarbicata a una posizione integralista indifendibile

Il Governo si appresta a varare una sorta di certificato vaccinale che consenta lo spostamento tra le regioni indipendentemente dal livello dell’allarme sanitario: iniziativa apprezzabilissima, mirata ad accelerare la ripresa del settore turistico e alberghiero. Le Ferrovie dello Stato, dal canto loro, stanno approntando dei treni “covid-free”, sui quali sarà possibile salire soltanto con un certificato di vaccinazione o comunque di immunità: misura che si giustifica con la necessità di assicurare il massimo di sicurezza, soprattutto ai viaggiatori per i quali contrarre il virus è più pericoloso.

Il Parlamento Europeo, dal canto suo, sta lavorando celermente al varo di un Vaccine Passport, considerandolo uno strumento indispensabile per ripristinare la libertà di circolazione, pilastro fondamentale dell’Unione. Nonostante tutto ciò, il nostro Garante per la Privacy resta attestato sulla posizione assunta a febbraio, in difesa del diritto della persona – immutabile, irrinunciabile e non suscettibile di temperamenti – di mantenere il riserbo sul proprio essere vaccinata o no e sull’avere contratto o no l’infezione.

Così facendo, il Garante della Privacy tradisce la propria funzione istituzionale, che dovrebbe consistere non in una difesa di questo valore assoluta, integralista, ma nel promuovere il suo ragionevole bilanciamento con tutti gli altri valori costituzionali, primo fra tutti oggi quello della protezione della salute e sicurezza della collettività. La disciplina della protezione dei dati personali ha la sua prima fonte nell’ordinamento europeo; se questo stesso ordinamento si orienta nel senso di rendere conoscibile il grado di immunità delle persone al virus per consentire la loro libera circolazione, perché lo stesso dato non dovrebbe essere conoscibile dall’imprenditore per consentirgli di adempiere il proprio dovere di sicurezza nei confronti di dipendenti e terzi? Per fortuna il parere del Garante della Privacy è soltanto un parere. Peccato che in questo modo esso perda ogni autorevolezza.

Relatore

Recent Posts

Nanà di Zola, scabrosa e malinconica analogia con la Storia

1880. La Francia è devastata dalla Guerra Franco Prussiana, avvenuta un decennio prima, del cui…

5 ore ago

Riccardo II, un re infelice

Riccardo II d'Inghilterra (1367-1400) fu re dal 1377 al 1399. Il suo regno fu caratterizzato…

11 ore ago

Aprire le porte dei nostri ospedali agli angeli della morte? – di Benedetta Galetti

"Lo Stato ha diritto di giudicare il valore di una vita umana?" Ci sono vite…

18 ore ago

Il Cartello mafioso che controlla il contrabbando di minerali rari in Africa, Guerra irregolare e risorse critiche: L’asse Mosca-Kinshasa

 I recenti sviluppi sul caso dell’attentato all’ Ambasciatore d’ Italia in RD Congo Luca Attanasio,…

1 giorno ago

Antonio Fogazzaro e Villa Fogazzaro Roi sul Ceresio: il cuore segreto di Piccolo mondo antico

Sulle rive comasche del Lago di Lugano, nel minuscolo borgo di Oria, esiste un luogo…

1 giorno ago

Licio Gelli, il gran burattinaio nell’oscurita’

Nel cuore della Toscana, a Pistoia, nel 1919, nasce un bambino destinato a diventare il…

1 giorno ago

This website uses cookies.