Primo piano

Elogio di Eleanor Tomlinson

Probabilmente conoscete Eleanor Tomlinson solo se siete fans di Poldark(la serie tv colossal girata dalla bbc dal 2015 al 2019, in ben cinque stagioni, che ha incollato allo schermo dieci milioni di spettatori già remake di film serie tv precedenti tra cui l’omonimo di Hitchcock): una serie tv storica e drammatica, d’amore e di guerra, che intreccia il meglio degli elementi narrativi e le più seducenti particolarità del dramma umano (tradimenti, dissidi, promesse infrante, fiducia, speranza).

Al centro della storia, il capitano Ross Poldark, interpretato da Adain Turner, nobile decaduto e veterano della guerra di Secessione americana (combattuta, ovviamente, al servizio della corona), che torna a Nampara, in Cornovaglia, trovando le proprie terre e la miniera paterna in stato d’abbandono, nonché la fidanzata d’un tempo, Elizabeth, sposata al cugino. Ross riemerge dunque dal tormento inaspettato sposando la propria domestica, la giovane Demelza (Graham scelse un nome tipicamente cornico), interpretata, per l’appunto, da Eleanor Tomlinson, la quale non si rivela banalmente come l’angelo salvatore dell’uomo maltrattato, bensì una come una ragazza in procinto di diventare donna, anch’ella tormentata, testarda, impulsiva, sincera e confusa.

Eleanor Tomlison con Adain Turner nei rispettivi ruoli di Demelza Carne e Ross Poldark, sul set di Poldark

Ebbene, Eleanor Tomlinson, all’epoca appena ventunenne, ha interpretato alla perfezione un ruolo tutt’altro che semplice: quello di una giovane serva maritata al proprio padrone, innamorata, tradita dai continui drammi interiori dello sposo nei confronti del di lui primo amore, spesso non accettata dalla nobiltà (sia pur decaduta) nella quale entra a far parte, in un crescendo di tensione, perennemente in bilico tra la fedeltà coniugale, il tradimento, l’amore sincero, sullo sfondo di un mondo, segnato dalla Rivoluzione Francese d’oltre costa, che inevitabilmente cambia.

Dopo alcuni ruoli di secondaria importanza, tra i quali si segnala però l’ottima interpretazione di Xenia, una ragazza malata di mente, in Educazione Siberiana (2013), tratto dal romanzo di Nicolai Lilin, nel 2014 è arrivata, dunque, per Eleanor, la grande occasione per mostrare il proprio talento.

Personalità riservata e spontanea, amante degli animali e dei cani meticci, nonché sempre dalla parte dei più deboli, come appare (ma senza ostentazione, a differenza di diverse altre celeb) dal suo profilo Instagram, Eleanor recita con un’intensità straordinaria, lasciando trasparire anche da un solo sguardo le emozioni che le si agitano nell’animo e che sembrano non essere indotte dal copione, ma esserle sorte naturalmente.

Oltre al notevole talento recitativo e alla dolcezza dei lineamenti celtici rari, stupisce anche la dote del canto: Eleanor ha infatti inciso, nel 2018, un album musicale dal sound celtico/folk, Tales from Home, nel quale intona, con voce da soprano, cristallina e struggente, ballate spesso tradizionali, ma rivisitate in base alla sua eterea e fiera personalità.

Questa fiera figlia della Cornovaglia, celebre senz’altro nel mondo anglosassone, meriterebbe tuttavia la consacrazione a modello positivo per tante e tanti: una personalità ecclettica, che non si basa sul suo aspetto fisico nonostante l’innegabile bellezza ma, in nome dell’arte, fa, fa e ancora fa, e sempre con dolcezza.

Chantal Fantuzzi

Relatore

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