Primo piano

Aung San Suu Kyi – un processo farsa

di Vittorio Volpi

Aung San Suu Kyi in visita al Senato polacco /  Foto Wiki commons (Michal Jozefaciuk) https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/pl/deed.en

Ho riascoltato con invidia un discorso di 2 anni fa a Singapore della allora leader birmana Aung San Suu Kyi. Mi son detto, fortunati gli abitanti del Myanmar ad avere una persona di quelle qualità alla guida del paese. Pulita, chiara, democratica, direi illuminata. Sentire un leader politico che ha scontato un totale di 18 anni tra arresti domiciliari e carcere parlare così serena, senza rancori per chi l’ha fatta prigioniera, impedendole di visitare i suoi cari all’estero o persino impedito di ritirare il Premio Nobel per la pace. Meglio detto, avrebbe potuto andare all’estero, ma molto probabilmente non avrebbe ricevuto l’autorizzazione per rientare in patria.

Un personaggio speciale, degno della nostra ammirazione. La sua forza morale è stata di ispirazione per il mondo intero.

È triste sapere che con il colpo di stato del 1.febbraio scorso Aung San Suu Kyi sia ora confinata in una località segreta, sola con il suo cane Taichito ed una sola richiesta consentita, quella delle sue medicine.

Nel frattempo ha compiuto 76 anni. Non merita questo trattamento anche perché, salvo miracoli, la sua carriera è stata deviata verso una discesa senza ritorno. I militari, vecchie conoscenze per il Myanmar, hanno deposto la leader ed i suoi stretti collaboratori. Nella sostanza, dopo aver stravinto le elezioni, secondo loro truccate, con il rischio (per i militari) di perdere tutte le loro prerogative di potere ed economiche, accusano la Signora non solo con il pretesto di frodi elettorali, ma di aver commesso crimini.

Nei giorni scorsi Aung San Suu Kyi è apparsa di fronte ai giudici per la prima volta dal colpo di stato. Apparentemente, in un’aula realizzata appositamente per il processo, all’interno del palazzo del governo a Naypyidaw, la nuova capitale birmana.

La Signora ha auspicato che il suo popolo rimanga in buona salute ed ha affermato che la Lega Nazionale per la Democrazia, il suo partito fino a febbraio al governo, esisterà finché esisterà la gente perché è stato fondato dalle persone.

In realtà i generali hanno annunciato il prossimo scioglimento del Partiti al termine dei lavori di una Commissione creata appositamente. La leader ha aggiunto, in riferimento alle stragi perpetrate dei militari nel tentativo di reprimere le manifestazioni pacifiche, “di pregare per il benessere del popolo”. Fonti autorevoli parlano di centinaia di vittime e migliaia di arresti.

Scrive Paolo Salon per il Corriere della Sera del carcere di Insein, luogo di sofferenze ed ingiustizie, dove negli ultimi mesi circa 5 mila nuovi detenuti sono stati imprigionati. Ovviamente i regimi autoritari e violenti come quello dei generali del Myanmar non fanno fatica ad inventare le prove contro avversari politici.

Nel caso di Aung San Suu Kyi l’elenco è assai lungo… In primis, di aver divulgato segreti di Stato. Accusa facile da sostenere, difficile da credere in questo caso. Poi, importazione illegale di walkie talkie .. e chi ci crede…
Più rilevante, l’accusa più venale e pesante: aver accettato 600 mila dollari in contanti e 11,4 kgs d’oro.

È evidente che con tutte queste accuse il destino della Signora sia segnato. Così i generali si toglieranno di mezzo un mito, una persona carismatica, di alto profilo internazionale che finirà al confine in Myanmar oppure all’estero, ma potrebbe essere che i generali abbiano fatto i conti senza l’oste… il paese è in ebollizione, la protesta non si quieta e l’economia sarà un disastro tenendo conto anche delle sanzioni ed essendo già il Myanmar uno dei paesi più poveri nella sua area geografica, non ci sono purtroppo ragioni per essere ottimisti.

Relatore

Recent Posts

Il Negazionista non nega affatto. Ma il Corona è pur sempre un’influenza! – Intervista a Eros Nicola Mellini

Alcuni anni fa Il Pensiero Unico - nel presente contesto: sulla pandemia - è chiarissimo,…

9 ore ago

“Kipling è un razzista” cancellato il poeta tradotto anche da Gramsci e sostituito da poesia afro

Manchester, Università. Gli studenti decretano che la poesia If dello scrittore e poeta britannico Joseph Rudyard Kipling (Bombay, 30 dicembre 1865 – Londra, 18…

12 ore ago

Oggi è l’anniversario della decapitazione di Hastings – 541 anni fa

"... e per san Paolo giuro che digiunerò finché il mio ordine non sarà eseguito" Ho assistito tempo…

12 ore ago

I Rosenberg: cronaca di una condanna a morte senza prove certe

19 giugno 1953, New York, carcere di massima sicurezza di Sing Sing. Due coniugi vengono…

13 ore ago

Tempo d’Attesa: un insolito pensiero per San Valentino

L'amore in attesa è uno dei tanti amori che fanno del tempo il loro nido,…

14 ore ago

“Sorprendere, meravigliare, sedurre, risvegliare…” – La casa editrice Flamingo raccontata dal suo fondatore, il dottor Orlando Del Don

Recentemente la Edizione Flamingo ha presentato a Castelgrande le 11 opere edite nel corrente anno. Un'intervista…

14 ore ago

This website uses cookies.