Focus

Quel malaugurato flop che rallegra il Molino

Il comunicato della sinistra

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Le opinioni espresse dai firmatari non rispecchiano la linea del portale.

Come è assolutamente normale la sinistra (e non firma nemmeno tutta) si approfitta largamente dell’insuccesso dell’iniziativa UDC. Così fan tutti e non saremo noi a rimproverarla o a turbare la sua gioia.

A noi sembra però che – così come la Sinistra molinara si unisce – anche la Destra possa/debba fare lo stesso. Diciamo anche che se qualcuno (pura ipotesi) avesse voluto questo flop, avrebbe commesso una grossa stupidaggine.

Noi non crediamo che il Municipio 5/7 sia andato al tappeto (anche se non sembra vivere i suoi momenti migliori). Comprende ben tre partiti e ha forza sufficiente a difendersi.

I molinari non sono dei santi anche se, strumentalmente, vengono dipinti come tali. Perseguitati, sofferenti e geniali.

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È notizia di ieri che l’UDC non è riuscita a raccogliere le 3’000 firme necessarie perché l’iniziativa popolare comunale denominata “Adéss basta” potesse essere portata in votazione popolare. L’intenzione dell’iniziativa era, in sostanza, di impedire l’autogestione a Lugano, ponendo dei limiti alla libertà di espressione tali da annientare l’esperienza locale dell’autogestione.

Il mancato raggiungimento del quorum di 3’000 firme è da considerarsi come una sconfitta per l’UDC e per una parte della destra, tra cui il Sindaco e i due municipali leghisti che con tanta solerzia avevano sottoscritto pubblicamente il testo dell’iniziativa. La non riuscita dell’iniziativa rappresenta invece un chiaro segnale riguardo i sentimenti e le opinioni dei cittadini luganesi: deve toccare ora al Municipio occuparsi a fondo della questione e finalmente dare risposte concrete e soddisfacenti ai cittadini.

Gli stessi iniziativisti non hanno nascosto che l’operato del Municipio a partire dalla notte del 29 maggio non ha aiutato la raccolta firme. Ci mancherebbe! Ciò che è successo è infatti uno dei momenti più bui della politica luganese, come dimostrato una settimana dopo da più di 3’000 persone che si sono riversate in strada per mostrare il loro dissenso verso questi metodi.

Riteniamo infine che l’incapacità dell’iniziativa di collezionare 3’000 sottoscrizioni debba spingere il Municipio d’intesa con il Cantone ad ammettere le responsabilità e ristabilire la fiducia necessaria per aprire un dialogo serio con gli autogestiti, al fine di identificare proposte concrete per trovare congiuntamente un luogo dove l’autogestione possa ricostruire la sua identità e sviluppare i suoi progetti.

Per la Sezione del PS di Lugano Tessa Prati e Filippo Zanetti

Per il Partito Comunista Stefano Araùjo

Per I Verdi Danilo Baratti

Per il ForumAlternativo Demis Fumasoli

Relatore

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