L’Udc ha dunque lanciato un’offensiva mediatica contro le città a guida rosso-verde, accusandole di parassitismo e di voler imporre le loro idee all’intero paese. Che ciò serva a procurare al partito qualche voto in più è possibile. Che serva a risolvere il problema è molto più dubbio.
Il problema in effetti c’è. Le città, più popolose, tendono infatti a soffocare la voce delle regioni periferiche. Lo si è visto in numerose votazioni (pensiamo alla legge sulla caccia, agli accordi di “libera circolazione” con l’UE, prossimamente forse al cosiddetto “matrimonio per tutti”). Del resto, piaccia o no, una mentalità urbana si sta ormai diffondendo sempre più, specie nel nostro Cantone, dove si manifesta perfino nelle definizioni amministrative (vedi “città” di Mendrisio; vedi gli ex Comuni, che da “frazioni” con una loro identità, vengono degradati a semplici quartieri…).
Per evitare la sopraffazione di cui si diceva, credo vi sia un solo modo: estendere il campo d’applicazione della doppia maggioranza (popolo e Cantoni) dalle votazioni su modifiche costituzionali ai referendum su singole leggi.
Sul piano cantonale, visto che con la politica delle fusioni, dette “aggregazioni”, si dice di voler di rafforzare il ruolo dei Comuni, si potrebbe studiare un sistema analogo.
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