“Come sapete, negli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti, sette donne uccise presumibilmente da sette uomini. A volte è lecito domandarsi se questi uomini erano completamente fuori di testa oppure c’è stato un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza perché in questa sede, in un tribunale, dobbiamo esaminare tutte le ipotesi”.
Palombelli ha potuto dire queste cose? Beh, sì e no. Sì perché le ha dette. No, perché è stata bombardata all’istante da una valanga di improperi (inevitabili). La povera Barbara ha dovuto fare una rapidissima marcia “indietro tutta”. E chissà se basterà.
«Oggi è successa una cosa terribile. È stata estrapolata una frase ed è stata utilizzata per una valanga di attacchi che mi ha attraversato da tutte le parti. (…) Chiedo scusa se non era chiaro abbastanza, chiedo scusa all’azienda e a tutti coloro che hanno creduto che io fossi quella persona lì, non sono quella persona sono sempre io».
Il tutto segue uno schema perfettamente rodato, come segue:
— Provocazione (o ciò che viene percepito come tale)
— Indignazione, massacro, apocalisse
— Ritrattazione, mea culpa, cenere sul capo.
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