Estero

L’eruzione vulcanica di La Palma ha distrutto 300 edifici

Domenica 19 settembre è iniziata sull’isola di La Palma, alle Canarie, la prima eruzione vulcanica da 50 anni. Inattivo dal 1971, il vulcano della Montaña Rajada ha già espulso abbastanza lava da distruggere numerosi edifici, per fortuna senza provocare vittime e feriti. L’eruzione è stata preannunciata da circa 22mila micro eventi sismici ma anche da piccoli rigonfiamenti e deformazioni del suolo, individuabili grazie alle immagini satellitari.

Le autorità locali hanno immediatamente evacuato le persone più in difficoltà con l’aiuto dell’esercito. La lava ha raggiunto una temperatura di 1’075 gradi centigradi e si sta liberando dalle fenditure del monte Rajada con zampilli che raggiungono un’altezza di 1550 metri, mentre la colata sta fluendo in direzione del mare. Nella zona dell’eruzione vivono circa 35mila persone di cui 6mila, tra abitanti e turisti, sono stati evacuati dalla regione più pericolosa.

Non è ancora chiaro quanto durerà l’eruzione, le ultime due, quella del 1949 e del 1971, durarono rispettivamente 47 e 24 giorni. Grazie alle nuove tecnologie, tuttavia, e alle immagini aeree, diventa molto più facile prevedere dove si indirizza la colata lavica e con quale velocità prosegue. Tutte queste misurazioni sono fondamentali sia per prevenire danni e vittime, sia per studiare al meglio l’attività vulcanica della zona.

Nonostante la situazione sia costantemente monitorata, è fondamentale ricordarsi che si tratta di un fenomeno naturale molto distruttivo. Finora, l’eruzione ha già raso al suolo circa 300 edifici ma per fortuna sembra che la colata si stia finalmente fermando in una zona pianeggiante. La speranza è che non entri in contatto con l’acqua dell’oceano poiché in quel caso sprigionerebbe gas tossici e causerebbe piogge acide.

Il re di Spagna Filippo VI con la consorte Letizia Ortiz Rocasolano sono arrivati sull’isola di La Palma assieme al primo ministro Pedro Sánchez per offrire il proprio supporto agli sfollati e visitare la caserma di El Fuerta che ospita 100 delle circa 6mila persone rimaste senza abitazione.

MK

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