Estero

L’ex presidente georgiano arrestato al suo rientro dopo otto anni di esilio

L’arresto del 53enne Mikheil Saakashvili, ex presidente della Georgia e un tempo figura di spicco nella politica dei paesi post-sovietici, è avvenuto giovedì scorso, due giorni prima delle elezioni comunali nazionali, dopo aver trascorso otto anni in esilio. Lo ha annunciato il primo ministro georgiano Iraki Gharibashvili.

La televisione georgiana ha mostrato le immagini dell’ex presidente sorridente e in manette mentre viene scortato dagli agenti di custodia in una prigione a Rustavi, nelle vicinanze della capitale Tbilisi.

Saakashvili, che ha avuto due mandati presidenziali tra il 2004 e 2016, è stato condannato nel 2018 in contumacia a sei anni di prigione per abuso d’ufficio, accusa che lui ha sempre respinto come politicamente motivata. Gharibashvili aveva promesso all’inizio della settimana che lo avrebbe immediatamente fatto arrestare e imprigionare se avesse messo piede sul suolo georgiano. “Il nostro obiettivo principale è garantire un ambiente sicuro per elezioni eque e libere, essenziali per la Georgia”, aveva twittato il primo ministro.

Il processo elettorale è avvenuto ieri (sabato) in tutti i distretti e ha visto vincere in 44 comuni su un totale di 64, il partito attualmente al governo “Sogno Georgiano-Georgia Democratica” con il 48% dei voti, seguito dal “Movimento nazionale unito”, partito fondato da Saakashvili nel 2001, con il 31% dei consensi. La Consultazione è stata osservata da 71 organizzazioni locali e 33 internazionali.

Fortemente sostenuto dall’Ucraina, Saakashvili rinunciò alla cittadinanza georgiana nel 2015 a favore di quella ucraina quando divenne governatore della regione di Odessa. Dopo aver vissuto un breve periodo a Brooklyn, è entrato in politica in Ucraina dopo che la rivoluzione nel 2014 depose un presidente filo-russo, e ha trascorso gli ultimi anni prima del suo arresto a capo di un’agenzia governativa ucraina che dirige per aiutare a riformare la burocrazia.

È tutt’oggi visto come una figura di spicco dell’opposizione. Attraverso i social media, aveva esortato i suoi sostenitori a radunarsi a Tbilisi in vista delle elezioni considerate cruciali per la composizione politica del paese, promettendo di parteciparvi. “Tutti devono andare alle urne e votare. Dobbiamo riempire Piazza della Libertà. Se ci saranno 100 mila persone, nessuno può sconfiggerci”, aveva pubblicato Saakashvili attraverso un video.

Il suo ritorno ha avuto le caratteristiche di un teatro politico di alto livello. Il suo arresto potrebbe provocare un incidente diplomatico visto che non ha doppia cittadinanza. Il ministero degli Esteri ucraino ha difatti convocato l’ambasciatore georgiano dopo la sua detenzione. L’opposizione accusa il partito Sogno Georgiano di usare procedimenti penali per punire oppositori politici e giornalisti.

L’attuale presidente Salome Zourabichvili, ha dichiarato che non perdonerà mai Saakashvili. Non può dimenticare la campagna di giustizia di Irina Enukidze per l’assassinio del figlio 28enne Sandro Girgvliani, capo del dipartimento degli esteri della United Georgian Bank, ucciso dagli agenti del servizio di sicurezza nel 2006. Uno dei più famosi casi criminali della storia moderna della Georgia. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che l’indagine sulla sua uccisione è stata compromessa dal governo presieduto allora da Saakashvili e dal partito Movimento nazionale unito.

La politica georgiana è diventata sempre più polarizzata e incerta su personalità politiche piuttosto che sulle problematiche del paese. Il paese sta affrontando un’economia difficile, colpita anche da grandi tassi di infezione Covid, e Saakashvili è un esponente del passato che vuole riemerge sulla scena politica cercando di sostenere e incoraggiare nuovamente il suo partito.

Anche se a livello comunale, queste elezioni sono state viste dall’opposizione come un referendum per il governo attuale.

“Un circo”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, commentando il ritorno dell’ex presidente georgiano dall’esilio nonostante la minaccia di arresto. È importante che “questo circo non rappresenti un pericolo per i cittadini di nessun paese in cui si trova questo signore”, ha detto Peskov. Il suo ritorno potrebbe scatenare quasi certamente sconvolgimenti nella piccola ex repubblica ex sovietica nel Caucaso, che è stata afflitta per anni dalla instabilità politica. Saakashvili dovrà affrontare numerose accuse penali in patria.

Tbilisi intanto, fa parte di quei 20 comuni che dovranno andare al ballottaggio in quanto nessun partito ha superato la soglia del 50%. Il candidato del partito al governo, il sindaco uscente Kakha Kaladze, ha ottenuto il 45% dei consensi contro il 34% del leader del Movimento nazionale unito, Nika Melia.

MK

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