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“Ambasciator non porta pena” non vale per il Sultano: Erdogan ne scaccia 10

Osman Kavala è filantropo, classe ’57, che, 40 anni fa, subito dopo la laurea, ha sempre promosso la salvaguardia dei diritti umani in un Paese, come la Turchia, reduce dal violento golpe militare del 1980.

Kavala ha sempre fatto del bene. Dopo che l’esercito aveva instaurato in Turchia un’atmosfera di paura, Kavala aveva promosso un processo di democratizzazione in un Paese a prevalenza islamico; dopo il terribile terremoto del 1999 Kavala aveva promosso e finanziato migliaia di iniziative e progetti di divulgazione artistica e di diritti umani, spesso improntati al dialogo tra culture.

Kavala è odiato da Erdogan. Nel 2002 Kavala aveva fondato Anadolu Kultur(Cultura Anatolica), assieme a accademici, artisti, imprenditori ed esponenti della società civile, per favorire produzione, divulgazione e condivisione dell’arte e cultura turca e creare una “cultura della Pace’.

Kavala ha anche finanziato progetti per l’accesso e il diritto allo studio per le fasce sociali più indigenti, sostenendo anche rifugiati yazidi e siriani, vittime dell’Iss e della guerra in Siria.

Erdogan ha imprigionato Kavala, nel carcere di Silivri vicino a Istanbul, da oltre 1.400 giorni, dopo averlo accusato di aver organizzato gli scontri avvenuti per il parco Gezi nel 2013 e di essere un uomo di fiducia del magnate George Soros in Turchia.

10 ambasciatori occidentali (tra cui i rappresentanti di Usa, Francia e Germania) si sono recati in Turchia per chiederne la liberazione, dopo oltre 4 anni di carcere, ma il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, li ha espulsi, dichiarandoli “persone non grata”.

Erdogan ha perciò dichiarato “Ho ordinato al nostro ministro degli Esteri di dichiarare al più presto questi 10 ambasciatori come persona non grata”.  

Erdogan ha espulso gli ambasciatori Gli ambasciatori di Stati Uniti, Francia, Germania, Olanda, Canada, Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca e Nuova Zelanda avevano lanciato un appello congiunto per far valere la sentenza della Corte europea dei diritti umani, che ha dichiarato illegittima la detenzione di Kavala, mentre il sultano Erdogan continua a fare la voce grossa e a tenere dietro le sbarre il filantropo.

La voce dell’Italia “Noi sosteniamo pienamente la posizione del Presidente del Parlamento Europeo Sassoli contro l’ennesimo atto autoritario di Erdogan” scrive, a tal proposito, su twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. Sassoli aveva infatti scritto: “la decisione del governo turco di espellere dieci ambasciatori e’ il segno di una grave deriva autoritaria. Non ci lasceremo intimidire.

Relatore

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