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Sorteggiamo i giudici! – Nenad Stojanovic e la probabilità matematica

Pensiero del giorno
Immagine Pixabay

“Una risposta della deputata PPD Sabrina Gendotti, nel nostro Faccia a faccia sull’iniziativa sulla giustizia pubblicato nella rivista “Popolo e Libertà”, svela la scarsa comprensione delle logiche del sorteggio e soprattutto la totale ignoranza delle leggi della probabilità che abbiamo imparato, o avremmo dovuto imparare, nelle lezioni di matematica.

Sento infatti tante persone che, come Gendotti, pensano che, se l’iniziativa sarà accolta dal Popolo e dai Cantoni il 28 novembre, “i giudici federali potrebbero essere tutti dello stesso sesso, appartenenti allo stesso partito e alcuni provenienti dallo stesso Cantone.”

No: questo è di fatto impossibile. Chiunque potrà candidarsi per un posto al Tribunale federale, una commissione indipendenti di esperti nominata dal CF valuterà le candidature e dirà chi ha le qualifiche necessarie per diventare giudice. Ed è solo a quel punto che il sorteggio deciderà chi, fra le persone qualificate, sarà nominato. (Nella legge di applicazione si potrà introdurre la possibilità di ricorso per candidati/e che ritengono di essere stati scartati ingiustamente.)

Siccome in Svizzera i/le giuristi competenti si trovano in tutti i cantoni e hanno opinioni politiche o preferenze partitiche di vario genere, la probabilità che alla fine tutti i giudici federali (e ce ne sono 38, nel Tribunale federale di Losanna) siano dello stesso sesso/partito/cantone è di fatto nulla. Votiamo *sì* il 28 novembre.”

Nenad Stojanovic, politologo

*****

Mi permetto di aggiungere un esempio illustrativo. Supponiamo di dover scegliere 10 giudici, mediante sorteggio, per costituire un’autorità giudiziaria. I candidati sono 20, 10 uomini e 10 donne.

La probabilità che vengano sorteggiate solo donne è dello 0,00054 % (poco più di 5 su un milione).

Il fatto che nessun candidato giudice o candidato procuratore possa essere nominato senza avere in fronte l’etichetta di un partito politico è spiacevolissimo ma – come mi ha confidato un amico, giudice di rango elevato – “un miglior sistema non c’è”.

Relatore

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  • sono un po' a côtè, non é un commento, ma approfitto dell'articolo che mi da la possibilità
    di affrontare l'argomento sorteggio in generale.
    Ammettiamo che per un carica, un posto di lavoro (per es un posto di giudice federale) concorrano più candidati,
    ammettiamo che si possa valutarli con un metodo sufficiente neutro, ammettiamo che alcuni raggiungano il massimo dei requisiti richiesti ( risposte 100% a un multiple choice): come si sceglie il candidato ? chi lo sceglie? non chi ha stabilito i criteri perché qualsiasi decisione prendesse non sarebbe coerente con il metodo che ha scelto (che diventa un limite insuperabile) per raggiungere l’obiettivo. Problema insolubile ? In questi casi mi pare che l’unico metodo neutro che tratta tutti in modo equo non può essere che il sorteggio anche se poi alla fine tutti meno uno saranno contenti. Immaginiamo l'alternativa: mettere in movimento gli amici,poi gli amici degli amici ecc ovviamente in modo ascendente, alla fine vince e chi é più bravo in queste manovre supplementari, anche qui solo uno, gli altri scontenti per una questione di amici é cosi che va il mondo.
    Credo che lo scetticismo verso il sorteggio sia dovuto a un pregiudizio, per ragioni psicologiche comprensibili, disagevole affidarsi al caso è come saltare vuoto, comunque senza fondamento razionale é come e vedere gli eventi in termini di fortuna /sfortuna o di predestinazione.

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