Estero

La fondatrice di Theranos colpevole di frode

La vicenda imprenditoriale più sconvolgente degli ultimi dieci anni negli Stati Uniti e sicuramente la più importante dell’intera storia della Silicon Valley.

Elizabeth Holmes, la 37enne milionaria che aveva promesso con la sua e-health start-up di trasformare il futuro dell’assistenza sanitaria con le analisi del sangue, è stata giudicata da un tribunale della California colpevole di quattro accuse di frode e cospirazione dopo un processo durato quattro mesi.

Negli articoli a lei dedicati nel 2014 da Forbes, Fortune ed altre riviste specializzate, si parlava di una giovane visionaria, senza alcuna formazione medica, che voleva cambiare drasticamente il settore della diagnostica in vitro. Una giovane inventrice che tramite la sua azienda Theranos aveva depositato diverse domande di brevetto per dispositivi portatili che usando una tecnologia unica rendevano possibile effettuare fino a 250 tipi di test su una quantità minima di sangue prelevata attraverso un cerotto applicato in maniera meno invasiva su un dito del paziente.  

L’accusa ha dimostrato che questo non è stato mai vero, presentando prove per i giurati che la tecnologia non era in grado di rispettare le promesse come affermato e che Holmes sapeva.

Il procuratore Jeff Schenk ha detto che la Holmes “ha scelto di essere disonesta con gli investitori e con i pazienti”. Guidare una start-up fallita non è un crimine. Ma la Holmes ha rifiutato di accettare il fallimento della sua azienda e ha infranto in questo modo la legge. Ora rischia decenni di carcere.

Lo scandalo Theranos, fondata nel 2003 quando la Holmes decise di abbandonare l’Università di Stanford dopo il primo anno di studi, è scoppiato a seguito di un articolo pubblicato nel 2015 su Wall Street Journal da John Carreyrou, che ha iniziato ad interessarsi alla vicenda dopo aver letto quasi un anno prima alcuni articoli del blog personale del patologo anatomico e clinico Adam Clapper, il quale citava come unico studio pilota svolto dalla Holmes quello svolto sui suoi test offerti nei centri benessere della catena Walgreens in Arizona e pubblicato in una rivista italiana “Hermatology Reports” che si faceva pagare per la pubblicazione senza garantire la valutazione del lavoro. Rivista di cui non aveva mai sentito parlare prima.

Lo scettiscismo verso questa tecnologia era stato già espresso dalle diverse comunità scientifiche attraverso la rivista Business Insider. I test della Holmes non potevano ritenersi validati con test di laboratorio standard.

La Holmes ha ingannato alcune delle persone più ricche del mondo, tra cui Rupert Murdoch, Henry Kissinger e Larry Ellison, facendo credere loro di aver trovato un modo per testare una serie di condizioni di salute con una sola puntura di sangue, dal colesterolo al cancro.

Ha raccolto circa 900 milioni di dollari. Ma i test non hanno funzionato e Theranos, che ad un certo punto era stata valutata oltre 9 miliardi di dollari, è stata accusata di falsificare spesso i risultati. L’azienda è fallita nel 2018.

La Holmes voleva imitare il suo trisnonno di origini ungheresi Charles Fleischmann, che aveva inventato un tipo di lievito che ha rivoluzionato l’industria del pane alla fine del 1800. Il suo desiderio di migliorare i test medici era spinto inoltre da un’avversione familiare per gli aghi.

Nel consiglio di amministrazione della Theranos sedevano nomi importanti, come l’ex segretario di Stato George Shultz, morto nel 2021. Nell’azienda lavorava suo nipote Tyler Schultz, il quale non è riuscito a convincere il nonno con i suoi avvertimenti che la Holmes stava mettendo in scena un’elaborata farsa piuttosto che rivoluzionare le analisi del sangue. Strano che CDA non abbia prestato maggiore attenzione.

L’avvocato difensore ha respinto le accuse affermando che il caso è più complesso. “Holmes stava costruendo un business e non un’impresa criminale”, ha detto l’avvocato Kevin Downey. “Gli investitori facoltosi sapevano o avrebbero dovuto sapere il rischio che stavano correndo”, sostiene Downey. Investitori sofisticati che hanno svolto una severa due diligence ed erano soddisfatti dei rapporti.

Theranos ha tentato di lavorare con i militari, stringendo anche un accordo con il comando centrale del Dipartimento della Difesa per condurre uno studio sui dispositivi utilizzati in Afghanistan. Uno studio mai avvenuto.

La storia continua con il ricorso in appello.

MK

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