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Misoginia e razzismo a Scotland Yard: la commissaria Cressida Dick si è dimessa

Un duro colpo per Scotland Yard, la mitica polizia londinese. La comandante Cressida Dick, la prima donna ed apertamente omosessuale ad aver ricoperto questa carica, si è dovuta dimettere a causa dei recenti scandali che hanno coinvolto diversi agenti di polizia. Lo ha comunicato lei stessa “con grande tristezza”, soltanto poche ore dopo aver affermato che non aveva alcuna intenzione di lasciare la carica. Tuttavia, in seguito ad un lungo colloquio con il sindaco laburista Sadiq Khan ha dovuto prendere la decisione di lasciare la polizia metropolitana di Londra: “È chiaro che il sindaco non ha più sufficiente fiducia nella mia leadership per continuare. Non mi ha lasciato altra scelta che farmi da parte”.

Da diversi giorni Scotland Yard al centro di un terribile scandalo. Almeno 14 agenti sono protagonisti di un rapporto in cui si sono diffusi informazioni su episodi “vergognosi” di misoginia, discriminazioni e gravi molestie sessuali che li coinvolgeva. Il rapporto è arrivato quando la ferita provocata della terribile morte di Sarah Everard, stuprata e uccisa un poliziotto, non si era ancora rimarginata. Da diverso tempo inoltre si era messa in discussione la violenta condotta della polizia in occasione delle manifestazioni organizzate proprio in seguito all’omicidio di Sarah. Il colpo finale è stato inflitto appunto dal rapporto che aveva svelato i messaggi che alcuni agenti si sono scambiati per anni in chat, con contenuti razzisti, sessisti e violenti. Messaggi in cui gli agenti deridevano bambini di colore morti o le vittime dell’Olocausto, in cui parlavano di picchiare o stuprare le loro compagne o le loro colleghe. Contenuti agghiaccianti che, secondo il sindaco, non hanno generato una risposta soddisfacente da Cressida Dick che pertanto ora deve farsi da parte.

Per garantire una certa continuità, la Dick rimarrà a capo della polizia finché il sindaco non individuerà con l’aiuto del ministro dell’Interno la persona adatta a ricoprire il ruolo. Normalmente anche Boris Johnson avrebbe dovuto approvare la candidatura, ma il suo coinvolgimento è messo seriamente in dubbio dato che proprio Scotland Yard sta indagando sullo scandalo Partygate che lo coinvolge.

MK

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