General view of Bologna Central station and of wagons of the Ancona-Chiasso train pictured on August 02, 1980 in Bologna after a terrorist bombing which killed 85 people and wounded more than 200. At 10:25 am., August 02, a timed improvised explosive device (IED) contained in an unattended suitcase detonated inside an air-conditioned waiting room, which, the month being August (and with air conditioning being uncommon in Italy at the time), was crammed full of people. The IED was made of TNT, T4 and a "Compound B", also known as Composition B. The explosion destroyed most of the main building and hit the Ancona–Chiasso train that was waiting at the first platform. The attack has been attributed to the neo-fascist terrorist organization, Nuclei Armati Rivoluzionari. AFP PHOTO (Photo credit should read -/AFP/Getty Images)
Secondo l’accusa, il militante neofascista, fu protetto dai servizi, e la P2 avrebbe finanziato l’attentato del 2 agosto 1980 alla Stazione centrale, nel quale trovarono la morte 85 civili e ne rimasero feriti 200.
La Corte d’Assise di Bologna ha condannato in primo grado all’ergastolo con un anno di isolamento diurno Bellini, ex esponente dell’organizzazione neofascista Avanguardia nazionale. L’accusa è di “concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna” Sono state accolte in gran parte le richieste della Procura generale bolognese, che aveva chiesto per l’imputato la condanna all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno.
Secondo l’accusa, Bellini sarebbe il quinto attentatore, in concorso con i militanti di un’altra organizzazione della stessa area politica, i Nuclei armati rivoluzionari: Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, condannati in via definitiva, e Gilberto Cavallini, riconosciuto colpevole in primo grado.
Bellini, non era presente in aula al momento della lettura della sentenza, quando la Corte di assise di Bologna ha giudicato responsabili anche gli altri due imputati del processo: ovvero l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio, condannato a sei anni e l’immobiliarista Domenico Catracchia, accusato di aver fornito false informazioni al pm al fine di sviare le indagini, condannato a quattro anni
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