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16 agosto 1977: dalla leggenda del Re del Rock alle leggende metropolitane

45 anni fa scomparve Elvis Presley

Elvis Presley (1935-1977)

Deceduto per aritmia cardiaca. L’annuncio del Baptist Memorial Hospital, dove il Re del Rock era stato ricoverato d’urgenza, fu uno shock per il mondo. A Memphis oltre centomila persone si recano alla tenuta di Graceland, mentre migliaia di giornalisti si dividono tra coloro che cercano una verità sulla prematura scomparsa della star 42enne, e coloro che invece vogliono coprire la morte del Re del Rock.

L’autore della foto pubblicata sul National Enquirer, che, nonostante il divieto della famiglia Presley, ritrae il cantante trasfigurato nella bara, guadagnerà 75mila dollari. Non vorrà mai rivelare la propria identità. L’Enquirer venderà sei milioni di copie: un record imbattuto. Eppure, non darà mai la certezza assoluta che il morto nella bara sia Elvis Presley.

Contemporaneamente, infatti, sgorgano articoli che spiegano che Elvis è, in realtà, ancora vivo e ha architettato la morte solo per sfuggire alla logorante e stritolante presa degli agenti, primo tra tutti il colonnello Parker, che non svelò mai fino alla fine la propria identità (si chiamava Andreas van Kuijk e aveva ottenuto il titolo onorario solo grazie agli Stati del Sud e ai suoi contatti con la malavita), colonna portante del nuovo film icona diretto da Baz Luhrmann, ispirato al libro di James L. Dickerson, che ha consacrato Austin Butler (apparso negli schermi già in C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino).

Austin Butler in Elvis

Ad oggi, solo il 20% degli americani è convinto che Elvis abbia 82 anni e sia sfuggito, sano e salvo, alle grinfie della mafia.

Già nel pomeriggio del 16 agosto del 1977, alcuni fans giurarono di averlo visto comprare, sotto la falsa identità di Jon Burrows, lo pseudonimo preferito dal cantante quando andava negli alberghi, un volo di sola andata per Buenos Aires, qualche mese dopo, una fotografia scattata il 31 dicembre 1977, lo avrebbe ritratto nella pool house di Gracelan: l’ombra somigliava davvero al cantante e la foto – come dichiarato dagli esperti della Kodak –  non era stata manomessa, nel 1984, un’altra fotografia ritraeva Jesse Jackson, Muhammad Alì (che era grande amico di Elvis) e un uomo assai simile a Elvis; successivamente a Kalamazoo, un piccolo centro del Michigan dove Elvis aveva suonato in concerto qualche mese prima della morte, molte persone giurarono di averlo visto pranzare al Burger King; infine, nel1990, avrebbe “scherzato” accettando di fare la comparsa in Mamma ho perso l’aereo! dietro la madre di Macaulay Culkin.

Nonostante le indagini abbiano smentito ciascuna di queste ipotesi (all’epoca da Memphis non partivano voli internazionali; l’ombra nella villa potrebbe essere stata quella di un suo amico, un certo Al Strada, quella di Kalamazoo sarebbe stato un caso di allucinazione collettiva, l’uomo in foto era Larry Kolb travestito da Elvis), anche se l’identità della comparsa di Mamma ho perso l’aereo! non fu mai rivelata, le leggende sulla non-morte di Elvis non muoiono mai.

Anche se, l’unica vera leggenda immortale, è proprio quella dello stesso Elvis, Presley.

Relatore

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